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Ok, è arrivato il momento di dirlo: a Natale non farò regali, a nessuno o quasi. Li farò a due amiche e a Giulio, fine. Alle amiche è impossibile non farli, a quelle a cui l'ho sempre fatto, anche perché il più delle volte il regalo finisce per essere un aperitivo o una serata in compagnia, un vero e proprio regalo quindi non è, più che altro è uno scambio di tempo o ancora meglio un regalo di tempo che di questi tempi (gioco di parole), non so se per voi è così, ma è il regalo che io preferisco. E agli altri? Agli altri niente, sì be certo, ad eccezione di Giulio.

Chi ama i libri lo sa, il regalo più gradito per ogni occasione è senza dubbio qualcosa da leggere, da sfogliare, da toccare e far scorrere sotto le dita, il regalo perfetto per chi ama la lettura è senza dubbio un buon libro. Ecco perché ho deciso di regalare a Giulio il suo primo libro, non primissimo è vero, ma primo perché super personalizzato, il libro Dov'è finito il mio nome?

L'avrete senza dubbio visto fare da tantissime donne, magari anni fa non erano così tante, ma oggi è impossibile nono notarle. Mamme canguro le chiamano, anzi ci chiamano e ci chiamiamo, mamme che hanno deciso che portare è una delle più belle prove d'amore, uno dei regali più meravigliosi che si possa fare alle mamme e ai propri bambini, sì va bene anche ai babbi!

Mi sento di scrivere questo post dopo qualche mese dalla nascita di Giulio, nove per la precisione. Ecco un altro mito da sfatare sulla correlazione bambini e lavoro, a patto che si parli di una libera professionista, perché questa è la mia esperienza e altre non ne conosco, o non le conosco così bene come la mia, e ci mancherebbe.

Viaggiare e fotografare sono due passioni che mi accompagnano da sempre, da quando ne ho memoria praticamente. Ricordo benissimo il giorno in cui mi comprarono uno smartphone, il giorno della mia prima macchina fotografica digitale (la prima ad averla del mio gruppo di amici allora sedicenni!) e il giorno della mia prima reflex - per non parlare del giorno in cui mi arrivò a casa la mia prima, e ad oggi unica, Lomo.

Dopo aver scritto la verità vi prego sulla gravidanza e i viaggi, mi è sembrato giusto fare un bel post anche sull'allattamento. Sì, è vero, l'allattamento è una questione delicata, potrei dire quasi privata, ma ho deciso di parlarne per lo stesso motivo per cui scelsi di parlare dei viaggi in gravidanza, si sa troppo poco di questo tema e tante cose che si sanno son pure sbagliate, e io con la mia esperienza vorrei raccontare alle mamme che lo sono da poco e alle mamme future che si può allattare, bene anzi benissimo, continuando a vivere senza rinchiudersi in casa, e dirò di più si può anche (continuare a) viaggiare.

Da qualche giorno riflettevo su come negli ultimi anni, pochi e semplici accorgimenti mi hanno portata a vivere meglio e a diventare una persona a cui volevo assomigliare da piccola. Mi spiego meglio. Sono sempre stata tentata di scegliere le cose più difficile e nello stesso tempo ho sempre pensato che le scelte drastiche sono la cosa migliore per affrontare un problema o prendere una decisione. In realtà non sono le scelte drastiche la parte difficile, ma il mantenerle a lungo tempo stabili, così come le abbiamo pensate.

Se mi chiedessero come fare a perdere i kg dopo il parto, non avrei alcun dubbio, risponderei prontamente: camminando! Mi rendo conto solo ora che in pochissimi mesi dalla nascita di Giulio sono rientrata in tutti i miei vestiti e a sentire la bilancia sto anche scendendo rispetto al mio peso prima della gravidanza, molto bene! A cosa è dovuto tutto questo? 

Ho deciso di raccontare la mia esperienza di parto, non perché amo questo genere di racconti, anzi, ma perché da tempo ormai se ne sentono di ogni, non da ultimo il fenomeno degli abusi in sala parto. La mia esperienza è stata molto bella, ho un ricordo forse poco lucido di quel giorno, ma sicuramente non così brutto come tante neo mamme hanno.

Incredibile come quest'estate io stia divorando libri su libri. Ricordo ancora l'estate della mia maturità, tipo  10/12 libri in un'estate sola. Tornavo a casa la sera tardi e leggevo, mi svegliavo la mattina e leggevo, tornavo dal mio lavoro estivo e leggevo. Non so, forse era il fatto che per la prima volta in tutta la mia vita ero libera da compiti delle vacanze e finalmente potevo leggere quello che mi pareva. Quest'estate mi sembra un po' lo stesso, io libera dalle imposizioni lavorative, mi godo il mare e Giulio.