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È sempre stato il mio sogno dormire in un overwater bungalow e finalmente ho avuto l'opportunità di realizzarlo. In Polinesia Francese e precisamente a Taha'a, l'Isola della Vaniglia, mi hanno fatto un regalo. Inspiegabilmente sono stata super fortunata e sono stata l'unica blogger nel nostro blogtour a Tahiti, a poter provare questo tipo di alloggio, decisamente noto a chi in Polinesia decide di fare una luna di miele. I novelli sposi che arrivano fin qua, sognano e prenotano, i classici bungalow sull'acqua, dotati di ogni comfort e soprattutto molto romantici.

Un'isolotto ricco di vegetazione dove fare un pic nic circondati dal mare. Ecco cos'e il Motu e come qui in Polinesia Francese lo utilizzano per far divertire i turisti, ma non solo. Anche i locali vengono su questi isolotti a fare pic nic e a passare i giorni di festa, anche perché alcuni di questi Motu sono di proprietà privata e le persone ci vivono in due o tre famiglie, organizzando gite per gli ospiti dei resort. Un'attività che a loro rende sicuramente molto, che fanno con poco e che a chi visita la Polinesia pare autenticaa, e lo è. In questi giorni di Polinesia sono stata in un Motu vicino all'Isola di Taha'a ed ecco il racconto della mia esperienza.

Dalle mie parti Papeete è una famosa discoteca, un locale sulla spiaggia di Marina di Ravenna. Qui Papeete è la capitale di Tahiti e, per quanto ho potuto vedere durante la mia prima giornata di Polinesia Francese, di divertimento ha ben poco. Chi vuole fare il mare, quello vero, quello per cui la Polinesia è famosa, si deve avventurarsi nelle isole limitrofe, come Tahaa e Raiatea ad esempio. A Papeete comunque ci si trova a stare almeno di passaggio, se vi va male anche una notte in attesa del vostro volo transoceanico, cosa che capita a tanti turisti, soprattutto a quelli in viaggio di nozze. Cosa fare a Papeete con un giorno a disposizione? Eccomi qui a raccontarvi la mia giornata nella bella Papete. Con una mezza giornata o una giornata intera potete fare un'escursione e due visite particolari.

Il fatto che paradisi di questo tipo siano a 12 ore di fuso dall'Italia, forse dovrebbe farci capire qualcosa. Per arrivare dove sono ora ho impiegato, in totale, 26 ore. Sono partita alle 3.24 di sabato notte dalla stazione di Rimini con un intercity notte che non vi raccomando nemmeno per i 34€ del costo della corsa. Ovviamente fino alle 3.24 non ho dormito, ho guardato due film e sono andata a cena, ma dormire voleva poter dire non svegliarsi fino a mattina (e allora ciao Tahiti), o ancora peggio svegliarsi totalmente rintronati. Così ho preferito saltare direttamente, tanto sarei stata sballata dal fuso! Alle 2.30 mi sono fatta accompagnare da Giuseppe in stazione, con i soliti mille dubbi delle partenze: ma sono sicura? Ma il passaporto c'è? Ma a che ora era il treno? Va obliterato il biglietto? Avrò preso il passaporto?

Il post spero serva a fare un po' di chiarezza, perché non ho trovato niente in rete di quel che cercavo io e magari potrei aiutare qualcuno di voi. Recentemente mi sono trovata a fare un viaggio personale negli Stati Uniti e precisamente a New York. Ho fatto l'ESTA per tempo, per il quale non credo abbiate bisogno di indicazioni. Si trova di tutto e di più sull'ESTA online, ma soprattutto vedete di andare a leggere il sito ufficiale, molto chiaro, che si trova anche in italiano.

Tornata fresca fresca da New York, sono pronta a scrivere subito i 10 motivi per cui questa città mi è piaciuta. Ne potrei trovare almeno 20, ma sarebbero poco d'aiuto a chi sta cercando di orientarsi, magari scoprendo cose nuove, su questa città. Così mi concentro sui primi 10 che mi sono rimasti impressi, a me che fino a ieri sera mi trovavo a New York. Scrivo infatti dall'aeroporto di Dublino, nel quale ho fatto scalo con la compagnia Aer Lingus prima di tornare in Italia e precisamente a Roma, questa sera.

Una delle cose di cui mi sono resa conto di recente, è che nei miei blog mancano all'appello un sacco di post su alcune destinazioni "importanti". Ad esempio quando sono stata alle Isole Vergini Britanniche o a Mauritius ho vissuto il momento e ho scritto tutti i santi giorni, ma… quante cose mi sono dimenticata di scrivere? Ripensandoci non ho pubblicato tante foto, non ho scritto delle spiagge più belle dell'isola di Mauritius, o almeno quelle che ho visto io, non ho finito di montare il video della Spagna (ancora?! sì, ancora!) e non ho nemmeno dedicato un post a GranadaNon ho ancora scritto di quanto mi sia piaciuta la Costa de la Luz sempre in Spagna, e nemmeno di quando ho dormito in un bungalow vista mare davanti all'Oceano, o di quando infine, mi sono bevuta quella clara in quel chiringuito sulla spiaggia.

Non ho mai viaggiato completamente da sola fino a quando non sono partita per Malta. Ho fatto dei tragitti di viaggio da sola, sono stata delle giornate da sola, ma non ho mai avuto la fortuna o la sfortuna di trovarmi in un contesto totalmente sola, senza conoscere nessuno intorno a me. In questi giorni dopo Malta, a dire il vero già durante Malta, ho pensato spesso alle cose belle e brutte dello stare da sola. Ho pensato anche che il viaggio da soli è difficile da definire.

Due settimane sono volate. Letteralmente. Ci sono stati giorni lunghissimi, che non passavano più, giorni che appena arrivati a sera erano in un batter d'occhio sfumati via. In queste due settimane a Malta, vissute intensamente ho capito diverse cose. La cosa più bella è che le ho capite tutte in questi due ultimi giorni. Per due settimane sono stata presa dalla scuola, dall'inglese, dai coinquilini tedeschi, da Malta, da me. Ora invece, in questi ultimi due giorni, sono presa da quello che veramente conta. Parliamoci chiaro. Voglio essere sincera con voi. Questo non vuole essere un post sentimentale di come "oh mio dio" sono fortunata e felice, della bella esperienza che ho fatto, che tutti mi mancheranno eccetera eccetera.