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Oggi, mentre mi trovavo in aereo, pronta per partire per Parigi, ho ricevuto l’ennesimo messaggio privato nella mia pagina Facebook: “scusa, come hai fatto a fare quello che fai?“. Ennesimo sì, perché pare che questa sia una delle professioni più richieste tra i giovani in Italia al momento.

Ho risposto un po’ velocemente alla ragazza che me lo domandava, spiegandole che ero in aereo e che nel blog poteva trovare qualcosa, ma che avrei scritto un post più specifico al riguardo. Dopo aver spento l’iPhone ed essermi allacciata la cintura, mi sono goduta il viaggio, posto finestrino, e ho iniziato a pensare, e se invece di rimandarlo questo post, finalmente lo scrivessi?
In aereo si sa, le mail non arrivo e nemmeno le telefonate, non ti disturba nessuno e hai tempo per riflettere, scrivere e pensare. Ma bando alle ciance, come si diventa Travel blogger? Come si vive di viaggi? Perché è questo che volete sapere vero?

Personalmente credo ci siano due livelli ben distinti dell’essere Travel Blogger oggi. C’è chi lo inizia per hobby, chi ci viaggia un po’, chi apre un blog per diletto e anche se non si stanca subito, dopo un po’ molla, non arrivando mai a monetizzare e chi invece… ci arriva!
Al primo livello, al primo step, è molto facile giungere. Basta aprire un blog, andare su blogspot o meglio ancora su wordpress, avere un nome in testa, una nicchia, saper scrivere benino e iniziare. Questo è quanto. Oggi per definirsi Travel Blogger, blogger di viaggio, pare serva solo questo. Qualche post, qualche viaggio fatto in passato da raccontare con foto emozionanti di noi intenti a guardare un tramonto e il gioco è fatto, et voilà. Si è dei Travel Blogger fatti e finiti.

Personalmente trovo che per far diventare questa attività un vero e proprio lavoro, ci voglia qualcosina di più, che forse ad alcuni sfugge, ma che pare in tanti vogliano sapere. E` bene non accontentarsi e dato che state facendo una cosa che vi piace, per il vostro futuro, tanto vale farla bene e fino in fondo. Io vi dico il mio personale punto di vista e quello che mi ha portata a farlo come professione, poi voi mi direte quello che pensate, d’accordo?

Iniziare dalla costanza

La costanza per diventare Travel Blogger è tutto. Sì, anche la passione, ma quando avrete finito le vostre scorte di pazienza e per qualche strano motivo verrà a mancare anche se per poco, la passione, dovrete far affidamento solo alla parte razionale di voi, e alla costanza. Quando ho iniziato mi dissero, devi scrivere tutti i giorni per un anno, se passi questo periodo, il resto sarà in pianura (non in discesa). Io scrissi tutti i giorni per un anno, tutte le mattine un post, ma non solo per un anno eh, a giugno del 2015 il mio primo blog di viaggi (oggi diventato testata giornalistica) compie ben 7 anni (nel 2019 siamo a 11) – ma questa è un’altra storia. La mia giornata tipo, che potete trovare in questo post nel blog, è scandita secondo ritmi di lavoro ben precisi, questa è una cosa che vi consiglio, essere costanti e metodici. Avere un blog non significa non fare niente, significa lavorare, tanto e spesso per il proprio obiettivo: perché uno o più obiettivi bisogna SEMPRE averli.

Continuare con la SEO

Chi apre un blog di viaggio, o un blog qualunque, e non fa i conti con la SEO e il posizionamento è uno sprovveduto, o uno sciocco. Il funzionamento dei motori di ricerca sono l’ABC per un blogger. Sapere cosa scrivere sul proprio blog è tanto importante quanto il sapere come scriverlo. Sapere come funziona il posizionamento di un post, le penalizzazioni di Google, i testi duplicati e le chiavi di ricerca sono cose importantissime di questo mestiere. Se non sapete di cosa sto parlando, iniziate a studiare, ma studiare davvero con tanto di libri e corsi pratici – e seri. Se scrivete un post incredibilmente bello, ma nessuno lo legge perché non è ben posizionato, questo non ha un riscontro. Se lo stesso post è ben posizionato, può essere letto da chiunque, bello o brutto che sia. L’importante è farsi trovare, e questo amici è un dato di fatto.

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Stare sui social sì, ma non troppo

Oggi vedo tantissimi blogger che danno molta importanza ai social, molta più che al blog. Stare sui social, su Facebook o Instagram creandosi una pagina, non ci farà diventare dei professionisti, ne aumenterà la credibilità. Il Travel Blogger, parte dal blog e poi arriva sui social, mai il contrario, almeno per chi ne vuole fare una professione – noi partiamo sempre da questo presupposto qui. Ogni blogger deve le visite del suo blog (almeno la maggior parte delle visite) ai motori di ricerca, non ai social. Che poi Facebook e Instagram aiutino, non lo metto in discussione, ma senza una buona base, i social non servono a nulla. Un contenuto sul blog (un post sul Marocco per esempio), potrà essere ritrovato anche a distanza di anni se ben scritto e ben posizionato. Un post del Marocco su Instagram, dopodomani sarà già dimenticato e non rintracciabile dai motori di ricerca e dall’Ente o da chi vi avrà commissionato il lavoro.

Essere onesti con sé stessi e con chi ci legge

Una delle cose che ho capito con il tempo è che è importante essere onesti con i lettori. All’inizio il mio blog di viaggi low cost lo curavo per passione, non nego che mi sarebbe piaciuto fare quello che faccio oggi, ma era solo un sogno. Con il tempo ho iniziato a capire sul serio che dietro i numeri e le visite alle pagine del blog c’erano delle persone che mi leggevano e che dovevo tenere in considerazione. Nell’ultimo anno ho dato un chiaro segnale alle persone che mi hanno seguito dal 2008 ad oggi e credo di essere stata premiata. Probabilmente all’inizio la mia inesperienza e il fatto che in questo campo ci fossero pochissimi esempi da seguire, mi ha portata a fare degli errori. Ad oggi posso dire che voi, che volete seguire questa strada in modo serio, siete decisamente più fortunati, perché di esempi buoni ce ne sono molti in giro, anche in Italia.

Avere i numeri

Avere i numeri conta. So che qualcuno non sarà d’accordo con me, ma i numeri contano sempre, in tutti gli ambienti, figuriamoci online dove tutto può essere misurato. Inserite subito Google Analytics nel vostro blog e misurate le visite mensili. Non affidatevi a wordpress o blogspot, ma usate questo metodo di misurazione internazionale, valido per tutti i blogger come voi. Inizierete dalle 20 visite al giorno – i parenti e i curiosi – arriverete verso l’anno (ammesso che pubblichiate tutti i giorni come vi ho consigliato e seguendo e studiando la SEO) ad avere poco meno di 1000 visite al mese – le persone che trovano i vostri post su Google e i curiosi. Quando arriverete alle 2000/3000 visite al giorno, contattatemi che vi farò i complimenti e magari collaboreremo insieme.

Queste sono a mio avviso le basi, senza le quali non ci si dovrebbe definire Travel Blogger. È un parere personale è vero, ma in questo mare di improvvisazione provo a dare dei punti fermi, anche dal lato della mia esperienza. Arrivati a questo punto, per me non finisce qui. Vi piacerebbe eh?!
Ci sono altri step che portano a far diventare quella che è una passione, una vera e propria professione. Ora ci siamo concentrati su quello che per me è essenziale, quello che serve per aprire un blog, ma c’è ancora tanto da spiegare: come scrivere e interagire con i lettori, come trovare la propria nicchia, come collaborare con gli Enti del Turismo, come fare di questa la vostra prima attività per poterci vivere, ma vivere davvero.

Ora la palla a voi. Sono stata chiara? Erano queste le cose che alcuni di voi da tempo mi chiedevano?
La seconda parte del post per diventare Travel Blogger seri e di successo la trovate al link che ho appena inserito, mentre se siete già sicuri di avere tutte le carte in regola, potete andare direttamente al post su Come si guadagna con un Blog di Viaggi.

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