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Di Blogger, Trave e Lifestyle, e di Influencer ormai l’Italia è piena. Non ne sentivamo la necessità forse, ma sono qui. Tutti vogliono dire la loro e molti commenti, opinioni sono anche interessanti. Di buono c’è che una grande fetta di pubblico li segue, più delle recensioni sui quotidiani, più della televisione. Tutti vogliono essere blogger, tutti vogliono avere qualcosa da dire, in pochi si chiedono se quello che dicono interessa davvero.
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Fare il Blogger e il Travel Blogger nello specifico è un lavoro (passione?) bellissimo e non tutti riescono a guadagnare effettivamente da una passione, un gioco iniziato per caso ma che poi ha preso sempre più la mano. Fare il blogger professionista non è affatto facile, ne ho scritto diverse volte e in diversi post, ma evidentemente non sono in tanti a credermi. Molti ci provano e fanno benissimo, mi chiedono consigli, tanti li mettono in pratica e iniziano a scrivere delle cose effettivamente interessanti, altri invece continuano per la loro strada e dopo un anno finiscono per chiudere il blog.
I più sono spinti e forse anche un po’ accecati da un mondo patinato, che sembra così almeno all’apparenza. Mi ricorda tanto il mondo della televisione e tutto quello che girava intorno. Non tutto è oro quello che luccica però, così come erano i media tradizionali prima, sono i media oggi.
Ho letto negli ultimi anni decine e decine di post e guide che spiegavano come farsi sponsorizzare un viaggio, come farsi invitare a viaggi e farsi inviare cose gratuitamente. Sapete, li ho letti infastidita e anche un po’ scocciata, ma è innegabile che tante persone sono attirate dal mondo dei blogger anche per questo motivo, questa fama di esserci, di essere qualcuno, di avere qualcosa di gratuito solo perché possono parlarne, scriverne su un blog, pubblicare una foto su intagram.
Ecco allora, volete farvi invitare davvero in un viaggio tutto pagato, volete farvi mandare a casa qualche vestito, oggetto per poi parlarne? Ecco cosa dovete fare.
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Come farsi invitare come Blogger e Influencer

Dato che ci tenete tanto, ve lo dico. Per farsi invitare in un viaggio tutto pagato, dovete fare solo una cosa: lavorare sodo. E` inutile dirvi che basta mandare via mail alle persone giuste, è inutile che vi dia un elenco di contatti a cui potete presentarvi. Come vi presentereste? Con che numeri? Comprati?
Vi svelo una cosa, ci sono strumenti, pubblici e privati, che in un paio di click possono passarvi ai raggi x.
Se vi chiedono l’analytics del blog e lo mandate falsato, sappiate che state facendo una figuraccia.
Se vi chiedono lo screenshot dei numeri di Instagram e ne mandate altri o non li mandate affatto, sappiate che comunque le agenzie e le aziende serie, ci arrivano tranquillamente da sole.
Se vi chiedono dei numeri che non sapete come trovare, bè iniziate a studiare.
Siamo in un periodo in cui le agenzie e i brani stessi sono sempre più attenti al budget.
Anni fa forse era diverso, la bolla dei blogger era lì, grande, enorme e nessuno sapeva come gestirla.
Oggi è gestibilissima, si sa tutto dei blogger, si impostano campagne, si investono budget mirati in un social o nell’altro. Si vogliono ottenere risultati reali, concreti e se un blogger o in influencer è davvero capace di muovere una nicchia di mercato, si sa subito e si ha un budget per riproporlo, ingaggiarlo.
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Blogger e Influencer per professione o per diletto?

Tanti blogger, ancora oggi purtroppo, accettano di partecipare a viaggi gratuitamente.
Niente di male (almeno non troppo) sia chiaro. Andare da qualche parte, perché invitati non è una cosa di cui vergognarsi, almeno fino ad un certo punto. Eppure, sappiate che le cose fatte bene sono altre.
Le cose fatte bene prevedono un piano editoriale, un report, un ingaggio, un budget, un obiettivo e tanto altro.
Viaggiare gratuitamente, andare in Toscana, in Austria, alle Filippine, non è un male. Qualcuno leggendo potrebbe dire, eddai ti invitano a passare un soggiorno gratuitamente e mi dici che c’è qualcosa di male?
Ripeto, non c’è niente di male, almeno fino a quando non dite che fate un’attività in modo professionale.

Nicchie e target specifici, ecco cosa fa la differenza

Cosa dicevamo all’inizio?  Dicevamo che tutti sono dei blogger e degli influencer ormai (magari nella propria città o per una nicchia molto specifica), tutti vogliono dire qualcosa e se hanno davvero qualcosa da dire di interessante lo decidiamo noi, leggendo i loro post sui social o nel blog e seguendo i live e i video (sui social e su youtube).
La differenza tra dire una cosa e lasciare che quelle parole cadano nel vuoto e dire una cosa e muovere una nicchia, seppur piccola e minima, è avere credibilità.
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Credibilità e numeri, cosa conta di più?

Ricapitolando, per essere invitati, creduti e segui, bisogna avere due cose: la credibilità di una nicchia o di un pubblico specifico (provate a pensare alle persone che seguite online ad esempio) e i numeri. A volte servono entrambe le cose, a volte sono una, a volte prima la credibilità e poi i numeri, raramente prima i numeri e poi la credibilità, ma anche qui ci sono dei casi.
Personalmente credo che farsi invitare come influencer o blogger in qualche destinazione o farsi arrivare a casa qualche oggetto, non sia poi così difficile, anzi sta diventando sempre più facile e non è questo che fa la differenza.
La vera difficoltà oggigiorno è farsi anche pagare, ed è lì che si vede sia la professionalità di un influencer, sia la professionalità di un’azienda e di un brand, la serietà di un progetto.
Sapete accontentarvi di un viaggio o di una cena per raccontare un post nel blog o volete essere presi come professionisti e quindi essere pagati per la vostra professionalità, senza svilire la categoria?
Se volete essere dei professionisti, dimostratevi tali, con un’etica, dei numeri (reali e unici) e progetti di investimento in primis verso il vostro brand e i vostri lettori.
Avete altro da aggiungere?

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