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Cuneo

Quanti giorni servono per scoprire una destinazione? Ovviamente la risposta è: dipende. Dipende dall’interesse del viaggiatore, dalla quantità di luoghi da scoprire e soprattutto da chi questi luoghi ce li racconta, attirando così la nostra attenzione. Se queste sono le condizioni, si può ben dire che il Piemonte è una destinazione fantastica per cui non basterebbe un weekend nemmeno per scoprire una singola località, figuriamoci un’intera zona come quella del cuneese.

Per quattro giorni sono stata infatti a scoprire le zone del cuneese e nello specifico sono stata a Cuneo, Fossano, Saluzzo e Savigliano. Ho dormito in tre sole città delle quattro che ho visitato, permettendomi così di godermi le cittadine in tutto e per tutto: dalla colazione alla cena, esplorandole sia sola che con l’aiuto di guide turistiche preparate ad illustrarmi non solo gli angoli cittadini più caratteristici, ma portandomi anche a scoprire la gastronomia locale.

Cuneo: Casa Galimberti e i Cuneesi al Rhum

Cuneo si raggiunge facilmente dalla stazione più frequentata di Torino. Cuneo si trova infatti a poco meno di 100km da Torino e a soli 180km circa da Mentone, in Francia, zona in cui tantissimi piemontesi hanno la seconda casa o la casa delle vacanze, proprio sulla Costa Azzurra. Cuneo si chiama così, io l’ho scoperto in viaggio ma voi magari lo sapete già, per la sua forma appunto di cuneo. Il fiume Stura di Demonte ed il torrente Gesso con il loro scorrere hanno eroso la valle fino a creare un altipiano simile ad un cuneo, sul quale sorse la città.

Museo Civico di Cuneo.
Si trova nello specifico nel Complesso Monumentale di San Francesco ed ospita reperti archeologici del periodo compreso tra il Paleolitico ed l’età del Ferro. Molto interessante, al primo piano, tutta la sezione dedicata alla necropoli longobarda più grande d’Italia e di una delle più grandi d’Europa e al ritrovamento dei suoi corredi. Provenienti dagli scavi archeologici delle frazioni Ceriolo di Sant’Albano Stura, i 7 corredi maschili e 7 corredi femminili sono tra i meglio conservati dell’età longobarda. Molto interessante è notare che ogni didascalia è corredata del linguaggio braille, per arrivare e raccontare la storia a tutti i visitatori del Museo Civico di Cuneo.
Al primo piano del Complesso Monumentale di San Francesco si alternano mostre contemporanee, come quella che ho potuto visitare io, di Luigi Mainolfi.

Casa Galimberti. Visitando Casa Galimberti ci si stupisce di come la storia di questa famiglia non sia stata ancora oggetto di film o vicende cinematografiche. Una famiglia “normale” che tanto normale non è per le imprese e le gesta, formata da Tancredi Galimberti, la moglie austriaca Alice Schanzer e dei loro due figli: Tancredi, noto ai più come Duccio e Carlo Enrico. Nella Casa Galimberti grazie ai quadri e ad una libreria con 27.000 volumi si testimonia l’amore per l’arte e la cultura. Padre e figlio, entrambi i Tancredi Galimberti, erano avvocati e a testimoniarlo ne rimane uno studio importante all’ingresso della casa. La Casa Museo oggi riproduce quasi originalmente quella che era sì una casa ma anche un ritrovo di letterati e importanti figure del tempo. Dalla casa poi si scendeva all’allora tipografia di famiglia che stampava il giornale “La Sentinella delle Alpi“. Per raccontare tutte le gesta di questa famiglia non può bastare un articolo, serve necessariamente una visita alla Casa Museo. Tancredi Galimberti, figlio, fu partigiano ed eroe della resistenza.

Cuneesi al Rhum. Un’impresa totalmente femminile oggi quella della famiglia Arione. Nata nel 1923 dal capostipite Andrea Arione, questa caffetteria e pasticceria si trova dagli inizi degli anni ’30 sulla Piazza Principale di Cuneo, Piazza Tancredi Galimberti. La fortuna di Arione è stata di creare i famosi Cuneesi al Rhum, gli originali. I Cuneesi al Rhum di Arione hanno ottenuto la Deco e sono gli unici a poterli chiamare così senza aggiungere il nome del marchio tra le parole Cuneesi e Rhum. Impossibile non conoscere a fondo Cuneo senza passare da Arione, anche “solo” per una meringa con la panna. Portare una scatola di leccornie di Arione in omaggio a qualcuno è come fare uno dei regali di Natale più graditi nella storia dei golosi, ve lo confermo!

Federica Piersimoni viaggio a nel Cuneese

Indicazioni per soggiornare e mangiare bene a Cuneo

Per dormire in centro città, il consiglio è quello di prenotare all’Hotel Royal Superga che si trova esattamente davanti al mercato cittadino e a 100 metri dalla Piazza Tancredi Galimberti. L’Hotel ha una bellissima sala colazione all’ultimo piano con tanto di terrazza panoramica.
Dove mangiare durante un viaggio a Cuneo? Ovviamente all’Open Baladin dove si trovano proposte di carne e vegetariane con antipasti sfiziosi e una selezione di birre non indifferente. Un altro luogo dove mangiare bene e locale è il Famù (Fa-Mù) che, come lascia intuire bene il nome, è dedicato ai sapori locali “di latteria”. Mozzarella, formaggi di ogni genere, ma anche yogurt, panini ripieni e tanto altro. Se amate i formaggi questo è un paradiso!

Fossano, il Castello Acaja e la Torronita

Passando da Cuneo a Saluzzo mi sono fermata a Fossano, che si trova a circa 25km dalla prima e ad altrettanti km dalla seconda città. A Fossano ho potuto scoprire due specialità localiil Castello degli Acaja e un dolce locale chiamato Torrita.

Castello degli Acaja. Chiamato così, il Castello di Fossano si erge qui ad opera di Filippo d’Acaja già agli inizi del 1300. La struttura del Castello è a pianta quadrata con quattro torri quadrangolari, ruotate di quarantacinque gradi. Con l’estinzione della famiglia Acaja, il castello di Fossano passò ai Savoia. Successivamente, nel Seicento, il castello fu trasformato in carcere e i grandi saloni furono trasformati in celle. Nell’Ottocento il castello divenne caserma militare e in seguito sede di una scuola di veterinaria, ma nella seconda metà del Novecento si intrapresero i lavori di recupero. Oggi nel Castello ha sede la Biblioteca civica e l’Archivio di Stato.

Torronita da Giuffrida. Oltre 50 gli anni di attività della storica pasticceria di Fossano, Giuffrida. Qui si prepara e si consuma un dolce sublime, sicuramente il più famoso in città: la Torronita. A dispetto del nome, che lo penserebbe simile ad un torrone, quindi duro e croccante, la Torronita è fatta di una base di biscotto al cioccolato, panna fresca al suo interno, torrone e fogli di cioccolata che ne completano la copertura. Su ordinazione la Torronita viene preparata per quante persone si vuole, ma se capitate in città potete anche ordinarne una monoporzione e fare merenda in compagnia!

Saluzzo e Casa Cavassa ma non solo

Saluzzo è stata una piacevolissima scoperta. Non immaginavo fosse questo gioiellino, non me lo aveva mai raccontato nessuno. Sono stata così molto felice di trovare una cittadina che ad ogni sali scendi presenta scorci meravigliosi e giardini segreti in cui sbirciare.

Casa Cavassa. Considerata uno degli esempi più belli di dimora nobiliare di epoca rinascimentale di tutto il Piemonte, Casa Cavassa non è sempre stata così. Acquistata e trasformata in un secondo momento in museo alla fine dell’800 dal Marchese Tapparelli d’Azeglio, Casa Cavassa oggi si presenta in un museo aperto al pubblico, muso in cui l’allestimento delle varie stanze vuole ricreare l’atmosfera che poteva esserci al tempo della famiglia Cavassa. Sono 15 le sale, tutte da scoprire. Magnifica la vista su Saluzzo che si nota dall’ampia balconata.

Tour tra le vie del centro. Oltre a consigliarvi Casa Cavassa, quello che posso davvero consigliarvi su Saluzzo è di perdervi. Letteralmente. Perdervi nei vicoletti della città alta, perdervi nelle chiese dove scoprirete antiche tesori, stanze che non immaginavate e soprattutto trovare scorci che vi aprono vedute sulla valle antistante memorabili. Più si gira Saluzzo, più si salgono e si scendono le sue scale e i suoi viottoli più si trovano i famosi gioielli dell’antica città.

Federica Piersimoni viaggio a nel CuneeseMangiare bene e dormire benissimo a Saluzzo

Per una visita in città il mio consiglio è di dormire all’Hotel Antiche Mura, dove potrete gustare anche un’ottima cena. L’Hotel si trova nella parte alta della città vecchia e vi sembrerà di essere in un arroccati in un castello. Cortesia e accoglienza sono di casa. Per la cena o per il pranzo consiglio il ristorante dello stesso hotel. Ho notato infatti che diversi clienti venivano da fuori, segno che è un ristorante frequentato anche dai cittadini e non solo dagli ospiti della struttura. Altro consiglio per un pranzo, magari più veloce ma con ottimi piatti di ingredienti locali è il Tastè Bistrot. Notevole la posizione e la vista su La Castiglia.

Savigliano:essenze, treni e vermut

Savigliano è l’ultima cittadina del mio viaggio nel cuneese. Savigliano si trova a nemmeno 15km da Saluzzo, un viaggio molto breve quindi per chi intende visitare entrambe in giornata, o in un weekend.

Museo Ferroviario Piemontese. Questo museo è il paradiso dei mancati macchinisti, degli amanti dei treni, di chi da piccolo non si faceva sfuggire un vagone, una carrozza e si lanciava a fionda in ogni stazione che capitava sotto mano in ogni nuova città. Il Museo Ferroviario Piemontese è gestito oggi da volontari, la sua nascita risale al 1978 e conserva materiale storico, modelli e locomotive, alcune delle quali a vapore.

Muses, Accademia Europea delle Essenze. Il gioiello di Savigliano a mio avviso è il Muses, che viene alla luce solo nel 2015, veramente di recente. L’Accademia Europea delle Essenze (qui ci tengono, non museo), è una chicca per chi ama le essenze e i profumi ma anche per chi, come me, di profumi non solo non se ne intende ma nemmeno se li mette. Tutto pensavo infatti che un luogo del genere catturasse così tanto la mia attenzione e la mia curiosità. Il Muses si sviluppa su due piani di Palazzo Taffini d’Acceglio e racconta la storia delle essenze, con tanto di laboratorio finale dove creare la propria essenza da portare a casa.
Ad esempio, lo sapevate che Isabelle d’Este aveva adibito una parte dei suoi giardini a piante da inserire nei suoi profumi?
E sapevate che Caterina Sforza, dopo aver studiato chimica con Leonardo Da Vinci apre un laboratorio a corte dove crea essenze? Non solo però, infatti è proprio a lei che dobbiamo il primo ricettario di cosmetologia.
Infine, fu Caterina De Medici, sposa nel 1585 di Enrico di Francia a spostare a Parigi tutta il suo sapere. Proprio in Francia crea un profumo agrumato che ha un successo enorme, tanto che il suo profumiere di corte apre la sua bottega a Parigi e viene considerato il capostipite della profumeria francese.

Federica Piersimoni viaggio a nel Cuneese

Dove dormire con stile a Savigliano e mangiare bene

A Savigliano ho avuto il piacere di dormire in un posto davvero incredibile, il b&b Porta San Giovanni. Il b&b, come dice il nome si trova proprio a Porta San Giovanni che è la porta che si trova davanti a Piazza del Popolo, il cuore della città. Nella mia camera c’erano degli affreschi di fine ‘800 sul soffitto, la stanza era moderna con tanti comfort e una bellissima posizione per stare comodi e bene per una notte in questa città. Per i consigli su dove mangiare posso dire di essermi trovata molto bene a Ostu Bistrot e alla Taverna del Teatro. Ultima nota di merito va alla Pasticceria Scaraffia (Piazza del Popolo), dove da oltre 60 anni (il locale ha già festeggiato i 100 anni di vita) si prepara e vende il Paulin, un “drink” a base di vermut ed erbe che prende il nome da Paolo, un paesano che viveva a Savigliano e da Scaraffia andava a prendere il vermut che ordinava sempre “corretto”. La Pasticceria è gestita egregiamente da due sorelle, cordiali e simpatiche.

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