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  >  Destinazioni   >  In Sudafrica con i bambini: tutto quello che devi sapere

Un post atteso perché in tanti mi avete scritto com’è il Sudafrica con i bambini e io da brava blogger sono stata attenta a ogni particolare, così da potervelo poi raccontare! Diciamo che di cose da dire non ce ne sono poche e alcune sono anche abbastanza importanti. Iniziamo allora questo post con tutti i consigli sul Sudafrica in viaggio con i bambini. 
Il Sudafrica è una destinazione piuttosto semplice da visitare. Qualcuno mi ha fatto notare che sono stata molto coraggiosa a fare un viaggio di questo genere fuori dai villaggi turistici, ma io credo che questo qualcuno non abbia idea di quello che è il Sudafrica davvero. Il Sudafrica Occidentale è davvero una regione tranquilla con tantissime attività per i bambini (tra l’altro) e una grande attenzione per i più piccoli.

Questione vaccini per il Sudafrica

Prima di partire (parecchio prima di partire), ci siamo ben informati sia con la pediatra che con il referente dell’ASL della nostra città (c’è proprio un ufficio vaccini per il viaggio) sui vaccini da fare. Risultato, viaggiando a novembre in Sudafrica (escludendo la zona dei parchi) non erano consigliati vaccini. In altri periodi e in altre zone, forse potrebbero consigliarvi di fare l’antimalarica, ma tutto dipende da quando e cosa volete visitare. Noi, avendo un bambino molto piccolo, abbiamo preferito non avventurarci oltre e abbiamo visitato solo la zona del Capo Occidentale che è comunque molto grande e molto bella e merita davvero anche al di là dei parchi.
Vi consiglio comunque prima di partire, come lo consiglio in generale prima di ogni viaggio, di andare a dare un’occhiata sul sito Viaggiare Sicuri. Qui si trovano notizie fresche e anche divieti o obblighi del Paese che intendete visitare. E` importante consultare il sito sia appena fatto il biglietto aereo (o anche prima), sia poco prima di partire per vedere se per caso ci sono tensioni o raccomandazioni nella zona in cui si sta per viaggiare.

Certificato di nascita prima di partire con un bambino

Questa è una cosa importantissima che magari non tutti sanno. Per viaggiare in Sudafrica con un bambino, bisogna essere muniti di un certificato di nascita del minore e ovviamente di un passaporto a suo nome (non una carta d’identità). Dal 1 giugno 2015 infatti le Autorità sudafricane applicano le nuove disposizioni legislative in materia di ingresso, transito ed uscita dal Sudafrica dei minori, in base alle quali ogni minore sudafricano e/o straniero in arrivo, transito o partenza dal territorio sudafricano deve viaggiare munito di un proprio passaporto elettronico  e di una copia autenticata e tradotta dell’atto di nascita integrale (Unabridged Birth Certificate) o di un documento ufficiale equivalente, dal quale si possano dedurre i dati anagrafici dei genitori.
A noi hanno chiesto il certificato due volte all’arrivo, allo scalo a Londra direttamente la compagnia aerea e all’arrivo a Cape Town al controllo passaporti, e due volte al ritorno, più o meno nelle stesse modalità. Probabilmente non ci sarebbe successo niente se non lo avessimo avuto, ma badate bene che è sempre richiesto e scritto un po’ ovunque, sia nei siti delle compagnie aeree che sul sito di Viaggiare Sicuri.
Per fare questo certificato di nascita è necessario andare all’ufficio comunale della propria città alla sezione certificati di nascita. Noi siamo andati in due e abbiamo dovuto presentare entrambi un documento di riconoscimento. Chiedete di avere il certificato di nascita anche in inglese. Diversa è invece la procedura per i minori che viaggiano con un solo genitore o addirittura accompagnati non da un genitore. Vi rimando in questo caso al sito di Viaggiare Sicuri, oppure al sito del Ministero dell’Interno Africano, così non potete proprio sbagliare su quello che dovete portare e fare prima del viaggio.

Attività per i bambini nel Capo Occidentale

Mi sono resa conto che in Sudafrica ci sono tantissimi servizi per bambini, quasi più che in Italia!
Giochi a non finire in ogni città, aerea di servizio, parchi e giardini. Inoltre l’attenzione per i piccoli è massima, tanto che ci sono servizi e fasciatoi in molti luoghi pubblici e ovviamente nei ristoranti e nei luoghi privati. Il bambino viene visto come una risorsa e quindi abbiamo trovato sempre molte attività per loro, al contrario di quello che succede in altri paesi visti.

Menù per bambini

Tutti i ristoranti e i locali, dal fast food fino al ristorante all’interno della tenuta vinicola, hanno il menù per i bambini. A volte sono piatti unici, a volte sono patatine fritte e hamburger, altre sono verdure e menù completi con tanto di dolce pensato appositamente per i più piccoli.

Giochi per bambini

I giochi sono ovunque, ma sul serio. Non solo giochi da parchetto come quelli in legno che si trovano anche da noi, ma matite e fogli di carta sono quasi sempre messi a disposizione, così come giochi da strutturare o da fare insieme ai genitori. Inoltre anche i seggioloni per i piccoli si trovano sempre e questa è una cosa che mi ha lasciato senza parole, in senso positivo ovviamente.

Attività per bambini

Tante e diversissime. Tra tutte quella che mi è rimasta più nel cuore è la raccolta di more che abbiamo fatto tutti e tre insieme a Swellendam, un paesino nell’interno del Capo Occidentale a quasi tre ore da Cape Town. Questo paese, famoso per la sua produzione di more, mette a disposizione secchielli per grandi e bambini per permettere loro di andare a raccogliere la frutta in autonomia. Poi si paga quello che si porta a casa (ovviamente quello che si mangia durante la raccolta è escluso!).

Safari per bambini

Nei parchi del Sudafrica i bambini non possono fare Safari fino ai 12 anni di età. L’età comunque non è fissa per tutti i parchi, varia un po’ da parco a parco, anche se generalmente questa è la regola. In alcuni parchi sono ammessi bambini sopra i 3 anni ad esempio, che possono rimanere a dormire ma non possono fare il Safari.
Un modo per fare comunque il Safari, mamma e babbo intendo, è quello di darsi un turno. Generalmente il Safari viene fatto nelle prime ore del mattino e nelle ultime ore del giorno, momenti in cui si vedono più animali. Volendo è possibile che un genitore faccia il safari la mattina e l’altro la sera, tenendo a turno il bambino.
Un altro modo è quello di fare il safari insieme lasciando il bambino nei grandi resort che mettono a disposizione tate e baby sitter per l’intera durata dell’escursione.

Come abbiamo fatto noi a fare un Safari tutti e tre insieme?

La nostra idea è stata fina da subito di non fare alcun tipo di safari. Abbiamo pensato che Giulio era davvero troppo piccolo e ci dispiaceva lasciarlo in hotel mentre noi ci facevamo un safari da soli.
Una volta in Sudafrica invece abbiamo deciso di provare con un Parco privato. Ci hanno consigliato i parchi privati le persone del posto, proprio mentre viaggiavamo in Sudafrica perché qui i bambini vengono accettati anche prima dei 2 anni (fino ai 2 anni tra l’altro generalmente non pagano).
Devo dire la verità, il Safari è stato molto bello per noi adulti. Giulio invece si è addormentato appena dopo la prima mezz’ora e tutto sommato è stato un bene. Capisco il perché i bambini sotto i 12 anni non possono fare Safari (generalmente) e a posteriori credo sia giusto. Durante un Safari (il nostro durava in totale 3 ore), a meno che non lo si concordi prima, non si può scendere dall’auto. Vi immaginate voi un bambino di 5 anni per 3 ore su un’auto, tra l’altro aperta, con un parco enorme davanti nel quale non può correre? Ci sono degli stop durante l’escursione, spesso in prossimità degli animali. Un bambino abbastanza grande sa che non deve urlare o agitarsi troppo o farà prendere paura all’animale e chissà cos’altro, probabilmente un bambino piccolo non conterrà l’emozione nello stesso modo.
Infine, il terreno su cui si svolge il safari e su cui la macchina va, non è un’autostrada. Non credo di aver mai ballato così tanto come durante quel safari. Ripeto, noi siamo stati fortunati perché Giulio si è addormentato ma a conti fatti non consiglierei un safari ad un bambino troppo piccolo anche se è un’emozione davvero incredibile.

I bambini stanno bene con i bambini

Alla fine del viaggio, già a metà di questo a dire il vero, ci siamo resi conto che a Giulio mancavano gli altri bambini. Era una cosa che pensavamo arrivasse più avanti con l’età, il dover fare i conti con la mancanza di un piccolo compagno di viaggio, ma è già arrivata. In Sudafrica abbiamo passato molte ore, in totale, dietro Giulio che rincorreva altri bambini. Quando ne trovava uno ovviamente lo lasciavamo fare, ma poi vuoi o non vuoi, o noi o loro (l’altro famiglia) per un motivo o per un altro dovevamo andare via.
Ci siamo resi conto in questo viaggio che Giulio si diverte con noi e noi giochiamo tanto con lui, ma come gioca un bambino della sua età, non gioca nessuno. Ci è dispiaciuto un po’ non poterlo assecondare in tutto, ma stiamo già ponendo rimedio. Del resto i bambini stanno bene con i bambini e qui le cose sono due: o facciamo una sorellina, oppure iniziamo ad andare in viaggio con altre famiglie (e per la sorellina è presto!).

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