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  >  Destinazioni   >  Amsterdam, 5 cose che mi hanno fatto impazzire
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Ad Amsterdam c’ero stata solo una volta, una mezza giornata di tanti anni fa. Venivo da Rotterdam e Utrecht e dovevo ripartire dall’aeroporto della città di Amsterdam per ritornare su Milano. Di quel viaggio non ho tanta memoria, avevamo fatte mille cose e alla fine di Amsterdam avevamo visto quasi niente.

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Era da tanto che volevo tornare nella città dei tulipani. All’inizio avevamo programmato il viaggio ad Aprile, ma poi era arrivata l’Australia e come fai a dire di no all’Australia, così avevamo spostato questo viaggio a Maggio. Arrivati a Schiphol con KLM, partenza da Bologna, ci siamo accorti che l’aeroporto dista appena 30 minuti di autobus. In un’ora scarsa eravamo già in hotel, sistemazione nella centralissima piazza Dam.
In due giorni abbiamo visto tutta Amsterdam, giuro tutta, e abbiamo anche visto i mulini a vento a Zaanse Schans, abbiamo visto il Museo di Van Gogh e la casa di Anna Frank, mangiato le frittelle salate e sognato di prendere una casa sui canali tutta nostra.
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Case sui canali

Ogni volta che vado in un posto nuovo mi innamoro delle case. Una delle mie attività preferite è fermarmi a guardare gli annunci delle agenzie di affitto e vendita casa. L’avevo fatto anche a New York, immaginandomi in chissà quale appartamentino. Anche ad Amsterdam mi sono ritrovata più volte a fantasticare davanti ad un annuncio, davanti ad una casa che mi piaceva, pensando che forse un giorno sarebbe stata mia.
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La cosa che più mi ha fatto impazzire di Amsterdam è che non hanno tende alle finestre delle case. Qualcuna le ha, è vero, ma la maggior parte delle case è senza tende e le finestre, ad altezza d’uomo, permettono a tutti di vedere chi c’è dentro e cosa stanno combinando, se cenano, se guardano un film o se non c’è nessuno com’è l’arredamento. Credo di aver passato una buona parte del mio tempo ad Amsterdam con il naso incollato ai vetri. Mi sono vista lì dentro, tra una cucina di design e una scala di legno, in mezzo a pareti bianche e coperte colorate.
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Il sole fino alle 22

Come tutti i paesi del nord Europa, nei mesi più caldi le giornate si allungano. Tre giorni a maggio ad Amsterdam hanno voluto dire sveglia alle 7 e ritorno in hotel a mezzanotte, pensando fossero le 21 di sera per quanta luce c’era fino ad un attimo prima. In questo periodo dell’anno il buio sembra non arrivare mai e ti godi le giornate e le città fino all’ultimo raggio di sole con vitalità ed energia in corpo.
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Oltre al fatto che in questo modo è possibile vedere molte più foto e fare molte più fotografie, i tramonti sono incredibilmente lunghi così. Ho scoperto che Amsterdam è incredibilmente romantica, quasi come Budapest e secondo me molto più di Parigi. Ad Amsterdam puoi camminare mano nella mano sui ponti, ammirando i tramonti e guardando le famiglie piene di bambini sfrecciare in bicicletta. Io l’ho trovata incantevole.
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I ponti

Amsterdam è la città dei ponti. Non è possibile camminare a zonzo per la città senza incontrarne uno e la sera diventano ancora più belli. I ponti possono essere attraversati, circumnavigati o ci si può passare sotto. Attraversali a piedi per me era il modo migliore per conquistarli. Uno dopo l’altro li ho passati, li ho conquistati con le mie gambe.
Una gita in barca, alla scoperta dell’Amsterdam vista da sotto permette anche di attraversare e vedere i canali da un altro punto di vista. Infine la sera, la sera i ponti diventa incredibilmente affascinanti. Alcuni si illuminano con delle lucine bianche e gialle che decorano tutta l’arcata e sembra che la luce continui anche in acqua.
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Jordaan

Quando ho iniziato a leggere le mie guide dell’Olanda e di Amsterdam, la mia attenzione è caduta subito su questo quartiere. Uno dei quartieri più caratteristici della città, con un passato di artisti e giardini interni nascosti. Il Jordaan è stato nel passato un quartiere sovrappopolato, povero, dove risiedeva la classe operai della città. Inutile dire che da qui invece sono nata correnti artistiche molto importanti che si vedono ancora oggi.
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Fate un salto in questo quartiere, tra case bellissime e colorate, mercati di frutta e verdura e aringhe affumicate troverete dei bar deliziosi ad ogni angolo. Caffè e birra a volontà, negozi curiosi dalle vetrine piene e in ogni stradina che ci si ritrova sembra di essere a casa.
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La casa di Anna Frank

Ad Amsterdam mi sono detta, non posso non vedere la casa di Anna Frank, anche se ho solo due giorni, ma anche se avessi solo due ore. Tutti glia altri musei, seppur belli, non sono paragonabili a questa casa che si trova solo qui, non c’è nessun altro posto al mondo dove la si può ritrovare.
Io sono arrivata la mattina presto, quasi un’ora prima dell’apertura e c’era già la fila, Per fortuna sono riuscita ad entrare in un’ora di attesa, comunque il wifi in strada e i libretti che raccontano la storia (per quei pochi che non la sapessero di questa ragazza e di questa casa) aiutano a far passare il tempo.
Quello che è successo lo sapete tutti, la storia del diario presumo anche. Qui non è importante la storia, ma l’emozione. All’interno della casa nessuno parlava, un silenzio incredibile nonostante la visita sia durata circa due ore. Consiglio di passare da qui perché è un pezzo di storia troppo importante per noi e non possiamo permetterci di non toccare con mano quello che è stato.
Un approfondimento, per chi lo volesse, è sul blog di viaggi low cost, un post scritto da Carmela.

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