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  >  Lifestyle   >  Purificare l’aria con Dyson Pure Cool, la mia esperienza

A quanto pare le mezze stagioni non esistono più e a dire il vero le stagioni tutte a me sembra non stiano troppo bene! Stiamo passando un periodo veramente strano, il clima sta cambiando e il nostro pianeta ci chiede giustizia. In tutto questo le spese le facciamo noi nella nostra quotidianità, anche se i veri danni li vedremo con il tempo. Il risultato ad oggi è che le città sono sempre più inquinate e il clima non è più come un tempo, con il cambio secco di stagione e le temperature che scendono in picchiata, insomma ci stiamo abituando a temperature che non sono affatto quelle che dovremmo avere in questo periodo. 
Negli ultimi due mesi ho avuto il piacere di provare in casa il Dyson Pure Cool. Ero già alla ricerca di un alleato che mi aiutasse a purificare l’aria, soprattutto da quando abbiamo scoperto l’allergia agli acari di Giulio. Siamo una famiglia che è spesso in viaggio, ma anche stare a casa nostra ci piace e ci piace avere qui tutte le nostre comodità. Quando abbiamo acquistato casa abbiamo fatto una scelta ben precisa: la acquistiamo in pieno centro, pensavamo, magari perdendo un po’ di qualità dell’aria ma avendo tutti i benefici dell’abitare in città (quindi riuscendo a non usare ogni giorno l’auto), perché abbiamo anche una casa in campagna dove cerchiamo di andare nei weekend il più possibile. Così facendo, possiamo permetterci il lusso di andare in bicicletta tutti i giorni e abbiamo anche i weekend di completa disconnessione e detox per anima e corpo a cui pensare.
Un buon compromesso no?!


Tutto è andato bene fino a quando abbiamo pensato alla qualità dell’aria che entrava dalle nostre finestre. Abitiamo in una zona della città di Rimini abbastanza trafficata (in realtà quale zone del centro di una qualsiasi città italiana non è trafficata?) e lo smog lo sentiamo, figuriamoci quante sono le particelle che entrano in casa che non riusciamo a sentire in modo percettibile. Tantissime.
Dyson Pure Cool ci ha rivelato, dopo solo un primo mese di monitoraggio, che effettivamente la qualità dell’aria che abbiamo in casa non è sempre salubre. Il problema non è solo il nostro, vi sfido a provare voi stessi. Oggi, a meno che qualcuno non vive in un luogo davvero isolato, viviamo in mezzo allo smog (purtroppo), volenti o nolenti. Dyson Pure Cool ci ha messo in guardia e noi siamo stati bravi (lo ammetto) a correre ai ripari. Ho posizionato per il primo mese il nostro Dyson Pure Cool nella stanza da letto principale, che è quella dove dormiamo un po’ tutti (sì, anche Giulio), perché è quella che più viene esposta sulla strada per motivi di posizionamento stanza.
Dopo un mese, dicevo, ho notato due cose, la prima è che il livello di umidità si è notevolmente abbassato, la seconda è che l’indice di qualità dell’aria da accettabile è passato a buono!
I primi giorni di monitoraggio notavo che era più alta l’umida della nostra camera che l’umidità all’esterno di essa. L’umidità in camera non deve superare il 50, massimo 60% nelle camere da letto, mentre invece in cucina può anche arrivare all’80%. Mi sono subito segnata questi dati e ho lavorato affinché l’umidità della nostra camera da letto si abbassasse velocemente. Come ho fatto?
Ho iniziato a usare Dyson Pure Cool ogni mattina, dopo aver tenuto aperto le finestre per 15/20 minuti, per un tempo di 30/40 minuti a finestre chiuse. Inoltre la sera, prima di addormentarci, tenevo acceso in modalità Auto il Dyson Pure Cool per un tempo simile, quindi 30/40 minuti per purificare l’aria e poi, grazie al sistema di controllo da smartphone, lo spegnevo una volta nel letto. Le primissime notti, sono sincera, ho lasciato il Dyson Pure Cool acceso per diverse ore, grazie anche al sistema notturno di purificazione dell’aria che non fa rumore e agisce comunque sanificando gli ambienti.



Come dicevo, dopo qualche settimana a questi ritmi, mi sono accorta che i dati stavano cambiando. Innanzitutto i dati dell’umidità che ora erano giusti, ma anche e soprattutto i dati di qualità dell’aria che erano quelli a cui tenevo di più. La routine da due mesi a questa parte non è cambiata, tanto che la mattina appena ci alziamo, è Giulio stesso che ha preso l’abitudine di azionare il Dyson Pure Cool. Lui lo prende come un gioco, ma in realtà non sa che sta facendo qualcosa di buono anche per la sua salute e io lo lascio volentieri fare.
Cosa succede quando attivo il mio Dyson Pure Cool? La spiegazione tecnica è che il Dyson Pure Cool ha una ventola con un filtro HEPA Glass a 360° unico nel suo genere, in grado di eliminare il 99,95% delle particelle ultrasottili di allergeni, odori e inquinanti di dimensioni fino a 0,1 μ. La spiegazione meno tecnica ma più personale è che con questo strumento in casa io respiro meglio, mi sento come più protetta, curata e non in senso medico, ma in senso di attenzione per me e per la mia famiglia e questo senso di custodia, scusate se ve lo dico, dato da un macchinario è una rivoluzione enorme!

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