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  >  Destinazioni   >  Paganella sotto zero con tanti sorrisi, racconto di un blogtour annunciato
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E` la seconda volta negli ultimi due mesi che mi trovo in una paese sotto lo zero. Di parecchio sotto lo zero. A dicembre infatti sono stata a Stoccolma, lì la temperatura era di uno scarso -8 ma faceva freddissimo, probabilmente per l’umidità. Quando sono andata nel comprensorio della Paganella invece di gradi ce n’erano meno 15 😮

L’autista che ci è venuto a prende in stazione alle 23 di un tardo venerdì, ci aspettava con il cartello in mano “Paganella Blogtour”, una scena degna dei migliori film.

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L’autista ci ha portati in mezz’ora da Trento passando per tutto il Comprensorio, attraversando Andalo fino a Molveno, dove si trovava il nostro Hotel. Un 4 stelle in cui ci siamo sentiti quasi intimoriti dalla bellezza della camera.

Un 60mq di camera in cui il bagno era grande come la cucina di casa mia, forse di più, e la camera da letto, bé la camera aveva addirittura due terrazzi con una vista sul lago super.

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Vista che purtroppo ho potuto vedere solo la domenica mattina quando ci siamo svegliati a un’ora “decente”. Nonostante l’alzataccia non avevo mai visto l’alba da oltre 2000 metri di altezza. Alzarsi e a digiuno fare due funivie con quel freddo non mi è piaciuto particolarmente ma arrivati in cima, bè…lo spettacolo era davvero da non credere. Incredibile quello che la natura può fare con un solo paio di colori e tutte le sue sfumature.
Dopo un’abbondante colazione fatta di uova e pancetta, spremuta e pane imburrato e foto all’alba, abbiamo aspettato che il sole salisse rosa sulle montagne per riscendere a valle. Qua avevamo appuntamento con il nostro istruttore ci ciapolate che, nonostante avesse previsto una bella camminata in quoto, ha dovuto riorganizzare il percorso a valle a causa di una cospicua neve nelle giornate precedenti.

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Io avevo già ciaspolato in Trentino, durante la mia partecipazione a Vitanova e devo dire che ripetere l’esperienza mi ha alquanto divertito. La montagna e il cammino sono due elementi che da sempre mi appartengono. Camminare è una delle poche cose che mi libera la mente e mi mette a diretto contatto con la natura facendomi ritrovare il contatto anche con chi mi cammina a fianco.

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L’esperienza della ciaspolata è servita a metterci appetito e dopo essere ritornati di nuovo in quota al nostro Rifugio abbiamo mangiato tutte le specialità tipiche trentine…peccato per i canederli! Grande assenza del weekend è stato il parapendio 🙁 che non abbiamo potuto fare a causa delle condizioni metereologiche avverse. Lì per lì la cosa non ci è piaciuta molto ma quando abbiamo visto il tempo cambiare letteralmente faccia con la montagna che diventava sempre più “distante” a causa della nebbia abbiamo pensato che “bè, forse il parapendio oggi è meglio di no“.

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Nel tardo pomeriggio assieme agli altri blogger siamo andati a conoscere le arti dello sleddog una pratica molto diffusa in Trentino e nei paesi con molta neve. Si tratta in poche parole della slitta trainata dai cani, sì proprio quelle che abbiamo visto tutti nei film ambientati al Polo Nord 😀 Qui i cani, per lo più husky ma non solo, vengono addestrati a seguire particolari ordini. C’è un cane che traina il gruppo e che dà i tempi e le direzioni in coordinazione con chi sta sulla slitta. Non è difficile cadere, soprattutto per chi è alle prime armi (e abbiamo anche un video) ma è anche vero che qui vengono fatte anche lezioni individuali e che le regole base sono poche, bisogna solo fare un po’ di pratica.

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Mentre alcuni di noi provavano a farsi trainare dai cani altri sono andati a fare il corso di cucina trentina 🙂 abbiamo imparato (per me la parola imparare è un parolone in cucina…) a fare lo strudel! Lo strudel che abbiamo assaggiato in realtà era con le pere, variante di tutto rispetto, ma quello che ho appreso e che mi ha abbastanza colpito è che al contrario di quel che si pensa per fare un ottimo strudel bisogna prendere le mele meno mature. Quelle più mature infatti rilasciano troppa acqua. Infine per prevenire ancora di più che lo strudel sia troppo acquoso ci è stato spiegato che prima di chiudere il tutto in bel “rotolone” bisogna metterci sopra un po’ di biscotti sbriciolati.

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Usciti dal ristorante dove abbiamo fatto questa dimostrazione di cucina ha iniziato a nevicare. Così dopo essere tornati in hotel e aver fatto un po’ di sana sauna ci siano preparati per la cena. La cena era in un rifugio al quale si arrivava solo a piedi, in motoslitta o in carrozza *-* ovviamente abbiamo scelto la carrozza trainata da cavalli per l’andata. Anche se ci ha impiegato una ventina di minuti e nevicava a più non posso l’esperienza è stata interessante, molto emozionante. Il ritorno invece è stato diretto in motoslitta….fortuna che non siamo passati sul lago ghiacciato. La notte si è dormito a più non posso causa stanchezza enorme!!!!

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La domenica mattina una colazione abbondante e calda verso le 9 della mattina non ce l’ha tolta nessuno. Fuori continuava a nevicare senza sosta e il risveglio dalla nostra camera è stato bellissimo. La vista sul lago sotto le Dolomiti era impagabile. “Siamo proprio sulle montagne!” ci siamo detti!
A metà mattinata siamo andati a fare visita al Parco Faunistico dove si trovano 3 lupe e un orso. Ovviamente l’orso era in letargo dato il freddo, mentre le lupe erano belle vispe. Il curatore ci ha illustrato benissimo il progetto del Parco raccontandoci per filo e per segno tutte le vicessitudini degli animali passati di lì e di quelli che ancora ci vivevano. Dalle sue parole veniva fuori un amore smisurato per il suo lavoro e per gli animali ma anche un’attenta dedizione e una sana esperienza.

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Primo di concludere il nostro tour o meglio, blogtour, abbiamo fatto una sosta tattica per pranzo. Anche questa volta i formaggi, la polenta e la cacciagione non sono mancati sulla tavola oltre al buonissimo vino trentino. Il ritorno a casa non è stato triste, anzi. Il ritorno verso la stazione di Trento devo dire la verità, l’ho dormito tutto…sono stati giorni faticosi e un po’ di riposo me lo meritavo. Non è stato triste dicevo per un solo motivo, perché non avendo fatto il parapendio la domenica mattina abbiamo trovato in camera un buono per fare un lancio con il parapendio 🙂 e così il nostro è stato un saluto carico di emozione…ma solo un saluto. Presto torneremo in Paganella e qui questa volta sì che voleremo!

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Ah, ho fatto anche un piccolo video del weekend in Paganella, spero vi piaccia 🙂

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