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  >  Lifestyle   >  Giorni Giapponesi, il libro e l'altra faccia della medaglia
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Qualche Natale fa mi hanno regalato il libro Giorni Giapponesi, un libro non di Tiziano Terzani, ma di sua moglie, Angela Staude. Il libro arrivava proprio alla vigilia del mio viaggio in Giappone e nonostante ci avessi provato a leggere qualche pagina in aereo durante il volo, proprio non c’ero riuscita e avevo lasciato il libro a momenti meno complicati – che con un jet lag di mezzo, non è per niente facile stare al passo con un libro così interessante
Al ritorno dal Giappone quel libro quasi me l’ero dimenticato. Il Giappone mi era piaciuto da morire, avevo scritto diversi post anche di ringraziamento e leggere un libro che grosso modo diceva quello che avevo visto in quei giorni, (o che pensavo dicesse) lì per lì non mi andava. Avevo quindi rimandato la lettura di Giorni Giapponesi per diversi mesi, fino a quando in estate l’ho ripreso in mano, e lì la scoperta: Giorni Giapponesi non parlava affatto bene del Giappone, anzi.
Il libro mi ha da subito incuriosita, fin dalle prime pagine, perché racconta un Giappone molto diverso da quello che avevo visto e vissuto io. Un Giappone lontano dalla mia fantasia e dai cartoni animati che ben conosco, un libro sulla cultura giapponese, sul modo di fare di questa popolazione, visto da chi in Giappone ha vissuto tanti anni, tra l’altro a fianco di Terzani, mica pizza e fichi!
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Sono andata avanti sempre più entusiasta, sfogliando le pagine una dopo l’altra, entusiasta del fatto che finalmente qualcuno mi stesse facendo vedere altro rispetto a quello che avevo visto io, altro rispetto a quello che forse tutti noi vediamo di un Paese in appena 10/14 giorni di viaggio.
Sì perché la maggior parte delle volte è così, ammettiamolo, viaggiamo di fretta, organizziamo tutto per quei 10 giorni, cerchiamo di vedere più cose possibili e spesso non ci accorgiamo di com’è davvero quella città, quel paese, quella cultura e di come si pongono davvero le persone.
Non è un vero e proprio limite, si fa quel che si può, è difficile stare anni in un paese per capirne davvero la cultura e io ammiro, anzi no invidio le persone che lo fanno e ne conosco diverse.
Il libro lo consiglio a tutti quelli che sono già stati in Giappone. Perché? Perché la prima volta il Giappone è bello goderselo senza pregiudizi, senza tutto quello che si legge nel libro che è (purtroppo) vero. La prima volta è bello rimanere stupiti davanti alle loro stramberie e solo una volta tornati a casa, prendete in mano il libro della Staude e iniziate a leggere. Rimarrete a bocca aperta, pagina dopo pagina, perché è tutto vero e quello che lì per lì ci meravigliava, nel libro viene messo sotto un’altra luce, la luce di chi la cultura non solo l’ha capita, ma l’ha fatta propria, tanto da mettere in luce ogni sfaccettatura.
“Ho l’impressione di vivere in una città che ha perso il contatto con la vita. Nei treni, file di gente muta o assente con gli occhi fissi nel nulla o su riviste a fumetti piene di violenza e pornografia.”
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Il libro l’ho riempito di orecchie e sottolineature, cosa che non faccio mai con un libro se non quelli di studio (che ormai sono lontani!). Ho voluto appuntarmi dei passaggi per poi andarmeli a rileggere perché quello che dice la moglie di Tiziano Terzani è vero, me ne sono resa conto da sola, me ne sono ricordata, nonostante lì per lì per me fosse tutto bellissimo.
Il libro si concentra sulla storia moderna del Giappone e sull’aspetto socio culturale, sul rigore morale della popolazione, su una storia che non hanno, sul rapporto uomo donna e su quello tra padri e figli o meglio, madri e figli, sul lavoro, principio cardine su cui si basa tutta la cultura giapponese. Ho amato questo libro perché mi ha raccontato un mondo tutto diverso, quasi capovolto di come avevo interpretato io questo Paese.
“I giapponesi sono un popolo di guerrieri. Tutti i loro idoli sono stati guerrieri, dal samurai al kamikaze. Oggi il giapponese viene nuovamente educato a essere guerriero: un guerriero aziendale.”
Lo consiglio vivamente a chi ama la cultura asiatica e in particolare quella del Paese del Sol Levante. Fatemi sapere se e quando vi metterete a leggere questo libro e se il mio consiglio vi avrà soddisfatto 🙂

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