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  >  blog   >  Di Federica e Federchicca e delle loro vite

Sempre più spesso ultimamente inizio ad avere un desiderio, vivere la mia vita offline. Pare una frase messa lì tanto per, ma non è così. Sempre più spesso vorrei stare meno davanti al computer, chattare di meno e ricevere una telefonata in più. A volte passo le giornate davanti al Mac, come tanti di voi immagino e non mi accorgo che fuori c’è il sole. Tante volte poi mi ritrovo a difendere una vita online che di concreto ha più di quello che si dovrebbe volere. Mi accorgo allora che questa non è la vita che voglio.
I lati positivi sono tantissimi, non lo metto in dubbio. Faccio un lavoro che faccio anche fatica a chiamare tale perché di solito il lavoro è una cosa brutta e che nessuno ha voglia di fare, è una cosa per cui la domenica sera si è tristi e il lunedì mattina si parte già arrabbiati neri.
I miei lunedì invece sono bellissimi. Io mi alzo e guardo le mail, mi alzo e corro a fare colazione, che tra le altre cose è anche il mio pasto preferito in assoluto. I lunedì sono sempre l’inizio di qualcosa, di nuove idee e nuovi progetti: io il lunedì sono felice.  Ma non è solo il lunedì. La domenica sera non vedo l’ora che passi la notte, mi sento come quando andavo a scuola e la mattina dopo era sabato. I lunedì in ufficio quelli invece non mi piacevano, ricordo benissimo le domeniche sera prima dell’ufficio, ero sempre annoiata, priva di stimoli e come al solito la cosa più bella della domenica sera era il mio blog, ma era anche la cosa più bella del lunedì sera e del martedì sera e quando dovevo uscire uscivo, non mi limitavo così tanto eh 🙂
Ultimamente però questi impegni mi prendono troppo, a volte salto il pranzo oppure mi arrabbio tanto, tantissimo quando le cose non vanno come dovrebbero. O meglio come io vorrei che andassero. La mia passione è diventata un impegno tale che quando non ho la rete non sto bene, che quando non posso scrivere non mi sento. La cosa brutta del quando mi arrabbio è che torno io. Che a pensarci bene è anche una cosa bella. Io che mi ritrovo spesso in quello che sono online a volte quando mi arrabbio non ho più il mio schema, non ragiono e non trovo il tracciato. Allora lascio stare e torno ad essere quella che sono sempre stata, quella matta impulsiva che poi però qualsiasi cosa combina si pente e si fa un esame di coscienza.
La mia vita online non è come la mia vita offline, nella seconda non ho un nickname, non valuto così bene le risposte, non modero quelle degli altri e spesso non gestisco bene le relazioni (questo capita anche online a dire il vero). Nella mia vita offline ho anche tante cose in più rispetto a quella qui dentro; riesco a sentirmi anche triste e posso dirlo, mangio cose che non fotografo e faccio cose che non comunico. Nella mia vita offline ho dei progetti che online non si vedono, ho degli amici che non sono follower e ho dei genitori che non sono categorie madre di nessun altro, ma cosa più importante ho relazioni solo mie che non devo giustificare ne illustrare a tutto tondo, ho qualcuno che condivide con me i sogni e i progetti che non troverete mai su Linkedin. Le mie due vite a volte si incontrano, è vero, giusto il tempo di una foto postata su Instagram o di una foto su Facebook, poi tornano ad avere vita propria e a prendersi gioco di me.
Foto di Giuseppe

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