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  >  Lifestyle   >  Libreria San Giacomo: come ho scelto la mia libreria da viaggio

Arredare una casa richiede molto tempo, non me lo aspettavo. Bisogna essere pronti ad attendere se non si trovano gli oggetti giusti, i pezzi perfetti che rispecchiano il proprio stile e il proprio modo di fare. Quando ho iniziato a pensare alla mia libreria, avevo un’idea del tutto diversa di quello che sarebbe dovuta essere. Almeno in parte. La immaginavo chiara, bianca, contenitiva e con tantissimi libri a vista.
E` successo che prima di pensare alla libreria io abbia dovuto pensare nell’ordine alla cucina, al letto, all’armadio, al divano, al tavolo, alle sedie della sala da pranzo e alla camera di Giulio. Prima le necessità, mi son detta, e senza dubbio la cucina era la nostra prima vera necessità e di conseguenza tutto quello che ho elencato. La libreria era l’ultimo dei miei pensieri e per forza di cosa anche l’ultimo (o quasi) degli oggetti acquistati. Ma libreria non è solo un oggetto, è un contenitore di emozioni, sogni, ricordi.


La prima volta che ho provato a immaginarmela, la mia libreria aveva un aspetto quasi datato. In una casa così moderna come la mia non avrebbe fatto di certo la sua figura, ecco perché mi sono rivolta a dei professionisti che mi hanno saputo indirizzare verso la scelta migliore per me, mostrandomi una serie di proposte a cui effettivamente non avevo mai pensato. Prima fra tutte, dato che ne sono innamorata, Lago e la sua libreria Air. La libreria Air sarebbe stata perfetta per me e in casa mia, in accordo con il tavolo Lago Air Wildwood appena acquistato. Eppure, per quanto meravigliosa, quella libreria non era la nostra, non era perfetta per le nostre esigenze. Mi sono resa conto così di quanto è difficile consigliare e fare un tipo di lavoro che non deve solo rispondere a delle domande, ma deve entrare nella mente, nei desideri, nelle aspettative di qualcuno.
Quello che a me serviva era una libreria non solo bella esteticamente, ma anche capiente. Una libreria in cui sistemare una parte delle nostre vite che, anche se assieme da pochi anni, avevano già affrontato tre traslochi in due città diverse. Di scremature in questi anni ne abbiamo fatte quindi tantissime, chi ha fatto almeno un trasloco sa di cosa parlo: quante cose si buttano via quando si cambia casa? Tre traslochi, di cui uno da Roma, hanno significato per noi ridurre al minimo, ridurre all’essenziale anche i nostri ricordi. Questa libreria doveva poter contenere tutto quello che avevamo deciso potesse essere ancora importante, potesse avere un senso nonostante i chilometri e gli scatoloni già pieni.
Un altro grande momento è stato quando ci siamo accorti di quante cose ancora avessimo tenuto con noi, nonostante i traslochi! Sembra un controsenso ma… solo quando inizi ad aprire gli scatolini ti rendi davvero conto di quante cose hai portato con te: e dire che già una buona metà le avevano buttate o date via. Ma i libri non si danno via, mai e questa teoria vale soprattutto per noi che oltre ai libri abbiamo decine e decine di guide di viaggio.

Una libreria perfetta per i nostri viaggi

La primissima cosa che ho fatto la sera stessa in cui mi è stata montata la libreria, è stata aprire gli scatolini dei libri che erano fermi in un angolo della casa da 6 mesi! Ho aperto gli scatoloni e ho iniziato a mettere su e spolverare a uno a uno tutti i miei libri e soprattutto le mie guide di viaggio. Se c’è una cosa infatti di cui sono fiera, è quella di avere una discreta libreria (soprattutto di viaggio). Mi rendo conto che negli anni ho accumulato tantissimi libri, best seller, romanzi, guide, ma che altrettanti ne ho lasciati nella casa dei miei genitori, proprio perché all’inizio non potevo portarmi tutto ovunque. Prima o poi andrò a riprendermi i miei libri o chissà, li lascerò lì per avere comunque qualcosa da sfogliare durante le visite ai miei genitori.
Sono una fedelissima Lonely Planet e ho voluto la mia libreria bianca e blu cobalto, affinché il dorso delle guide arancione, potesse risaltare sui colori scelti. Sì, mi rendo conto di essere abbastanza pignola da questo punto di vista e anche un po’ ossessiva, amo i viaggi così tanto che per me sono una parte fondamentale della mia vita, non solo quando sono via da casa, ma anche quando ci vivo. La libreria, che è situata nel salone è una parte importante dell’arredamento. E`per me quindi fondamentale che i libri siano divisi per generi.
Partendo dall’alto ci sono le guide sui vini e i libri da sommelier oltre che i libri di cucina. Li usiamo poco, i libri di cucina almeno, perché da quando c’è il Bimby si fa tutto con le applicazioni da telefono. Eppure sono belli da vedere e a volte da sfogliare. In più c’è un tomo enorme su Roma, libro che ho comprato durante la mia permanenza nella Capitale in una bancarella del centro. Quel libro, enorme e bellissimo, raccoglie tutto quello che Roma è ed è stata negli anni e quello che ad oggi offre ai visitatori. Un capolavoro, un’enciclopedia su Roma che ogni tanto mi diverto a riguardare. Il secondo ripiano partendo dall’alto ha ancora poco da mostrare, giusto un quadro che ho sempre amato, preso a Ferrara e qualche accessorio per il mio Mac che ancora deve trovare una vera postazione. I due piani centrali sono pieni zeppi di guide di viaggio: non solo Lonely Planet anche se la maggior parte sono a dorso arancione e blu, ma anche di altre case editrici che negli anni abbiamo acquistato o che ci sono state regalate.
Infine il piccolo spazio a libreria di Giulio con i suoi libri e i ricordi del primo anno di asilo. Una lampada comprata in Puglia posizionata vicino al divano che ci da luce tenue nelle calde sere d’estate in cui non bisogna far entrare le zanzare. Il ripiano a terra, rimane ad oggi ancora vuoto. La libreria è in casa da solo un mese e stiamo ancora definendo gli spazi e cosa ne faremo. La mia idea è che un giorno venga abitata da un gattino rossiccio, ma chi lo sa.

Uno spazio contenitivo per i nostri ricordi

Dicevamo, una libreria contenitiva! Non credo che le persone che non hanno mai fatto un trasloco, abbiano davvero idea della mole di cose che una persona conserva negli anni. Io sono di natura selettiva: quando faccio le pulizie le faccio grosse e per giunta le faccio anche spesso. Morale della favola: in casa nostra ci sono poche cose ma di valore: emotivo o economico. Nonostante le continue selezioni (non si può vivere in mezzo agli oggetti e ai ricordi a mio avviso), siamo sempre sommersi di cose. Qui si potrebbe anche aprire un capitolo su questo argomento. La mia filosofia è sempre stata quella di avere poco per dare la giusta importanza alle cose. Capite però che, in una casa di tre persone, non sempre è facile avere la stessa idea. Ci sono oggetti per me inutili, importantissimi per Giulio o cose per me di grande valore che il mio compagno non comprende fino in fondo. Diciamo che nel corso degli anni siamo giunti a dei compromessi e oggi con questa libreria possiamo dire di aver trovato la nostra soluzione ideale.
La libreria San Giacomo è molto contenitiva e nel momento in cui l’abbiamo vista ci è piaciuta proprio per questo perché sa essere capiente e al tempo stesso esteticamente bella, mostrando le cose che ci va di mostrare e nascondendo quelle che preferiamo tenere per noi. Un esempio? Tutta la mia attività digitale, di quasi 10 anni, si trova all’interno di un contenitore. Faldoni, scatole, fogli, indirizzi, tutto lì dentro ben conservato. Lì vado per mettere le fatture, le note del commercialista, ma anche la cartella del pediatra di Giulio e tutte le spese di casa. Un luogo fisico preciso in cui posso raccogliere finalmente tutta la mia attività, catalogandola e sistemandola a mio piacere senza dover tenere le cose sparse per tutta la casa: un sogno!

Un appoggio per i giochi di Giulio in sala

E` stata davvero dura all’inizio pensare che anche Giulio avrebbe preso spazio in questa bellissima libreria, ma poi in effetti è venuto tutto naturale. Non puoi (non devi!) impedire ad un bambino di viversi la propria casa e se tutto è un divieto, forse devi ripensare al modo e al motivo per cui l’hai arredata: per viverla o per mostrarla?
Così, quando subito dopo aver montato la libreria, anche Giulio ha iniziato a mettere i suoi libri prendendo ispirazione dai miei gesti, mi sono iniziata a preoccupare. Ok, non avevo pensato che una libreria potesse essere un’attrazione per un bambino. Lì per lì mi sono detta, ok ora bisognerà stare attenti affinché non cerchi di scalarla o cerchi di far giocare i suoi camion o la maltratti.
A più di un mese dall’ingresso in casa della nostra libreria San Giacomo mi rendo conto che le mie paure erano assolutamente infondate. Anche Giulio ha il suo scaffale di libri oggi e di piccoli giochi, quelli che tiene in sala per non dover ogni volta ricorrere a quelli della camera (come se vivessimo in una reggia!). Mi rendo conto che è bello che lui abbia la sua libreria e il suo scaffale vicino al nostro e che dovrei essere felice che ha dei libri suoi e che li vuole condividere con noi (e lo sono!). Lo spazio, che inizialmente doveva essere solo nostro, è diventato uno spazio di famiglia, dove ogni membro ha a disposizione uno o più ripiani alla propria altezza, proprio per conservare i propri libri e i propri ricordi, con la libertà di poterli consultare a piacimento.

Libreria San Giacomo, dove trovarla a Rimini

A Rimini ho trovato la mia libreria perfetta da Antolini Arredamenti, che si trova in realtà a Santarcangelo di Romagna, non molto distante dal centro città di Rimini. Ci sono voluti tre o quattro incontri per definire il modello della mia libreria, per scegliere i colori, per le misure, che sono venuti a prendermi a casa, per definire i tempi e i modi della consegna. In due mesi circa avevo la mia libreria fatta e finita a casa. I ragazzi sono venuti a montarla di mercoledì, hanno impiegato circa 5 ore per metterla in piedi, io ne ho impiegate altrettante per sistemare le mie cosine sulla e nella libreria, ma il risultato per me è stato più che perfetto. Ora ho salotto esattamente come lo volevo, con un grande divano e tanti libri da cui trovare ispirazione, di viaggio (of course) ma anche di scrittura!

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