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  >  Destinazioni   >  Anacapri, non solo mare: trekking e cultura
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Sei ore di treno per arrivare a Napoli partendo da Rimini, un taxi per giungere al porto della città campana e un’ora e mezza di traghetto per toccare terra a Capri, ma non è finita qui. Da Capri ho preso un taxi e sono arrivata ad Anacapri che era sera inoltrata. Un viaggio lunghissimo, quasi un giorno intero, ma dopo tante ore sono arrivata a destinazione, in una cittadina dalle vie illuminate da piccole lampadine, a festa.
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Anacapri è stata una vera scoperta, molto di più se penso che quando sono partita per questa destinazione, tutto pensavo tranne al trekking che sarei andata a fare. Penso a Capri e penso al mare, agli occhiali da sole e alla crema solare, ecco aggiungendo al mare gli scarponcini da trekking, si ottiene Anacapri.
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La parte più alta dell’isola di Capri è proprio Anacapri, dove si sviluppano discrete altezze e dove si può davvero fare una vacanza diversa dal solito. I prezzi sono leggermente inferiori rispetto alla parte più bassa e forse modaiola dell’Isola, e se siete in cerca di vip e un po’ di mondanità è proprio qui che troverete le case più ricercate. Ma non vi consiglio di arrivare ad Anacapri per questo, assolutamente no, ci sono tante altre cose più belle da vedere. In questo post ve ne suggerisco qualcuna, come i percorsi di trekking che ho percorso assieme alle mie compagne di viaggio.
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In seggiovia fino a Monte Solaro

Non avevo mai preso una seggiovia monoposto, nemmeno per andare in montagna anche perché non scio e non amo gli sport invernali. Dovevo arrivare a Capri per prenderla, ebbene sì! la seggiovia che si trova nel centro di Anacapri arriva in una decina di minuti fino alla cima del Monte Solaro. Da qui oltre ad una vista incredibile su Capri e i faraglioni, si possono intraprendere diversi percorsi. Quello che ho fatto io, assieme ad una persona del luogo che ha guidato me e le mie compagne attraverso strade davvero poco battute, ci ha riportato fino ad Anacapri centro passando per diverse tappe.
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Passando per alcuni sentieri siamo arrivati a vedere i faraglioni da una posizione invidiabile per poi arrivare a Cetrella e alla chiesa di S. Maria a Cetrella appunto. La chiesa è posta in un punto incredibile, a picco sul mare, e bisognerebbe poterci almeno passare una notte, come alcune volte fa il parroco di questa chiesina per poter dire messa la domenica mattina. Dalla finestra della camera da letto, la vista che si apre è diretta sui faraglioni e il mare. Un sogno dal quale non vorresti uscire mai più.
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Parco Filosofico con vista sul Faro

Un panorama che ho trovato incredibile, forse il più bello visto nel weekend anacaprese, è proprio quello che dal Parco Filosofico si affaccia sul Faro di Punta Carena. Sotto di me solo gabbiani e tanto, tantissimo mare, rocce e verde, nient’altro. Dietro, il Parco Filosofico, un grande spazio ideato e organizzato dal professore svedese, Gunner Adler Karlsson. Diversi sono i percorsi che si possono seguire all’interno del parco, ma tutti sono indicati grazie a delle formelle di ceramica fatte ad Anacapri. Rilassarsi, pensare e passare il tempo immersi nella natura è l’obiettivo di questi percorsi, ed è probabile che perdiate il senso del tempo una volta iniziato il percorso.
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Trekking dalla Grotta Azzurra al Faro

Questo è stato il percorso di trekking più difficile fatto ad Anacapri, quasi quattro ore per raggiungere il Faro di Punta Carena e noi non siamo partiti nemmeno dalla Grotta Azzurra, ma da un punto più alto. Preso il Sentiero dei Fortini, abbiamo visto antiche postazioni militari costruiti nel 1800 circa. Tra questi il Fortino di Orrico e il Fortino di Mesola. Non siamo invece riusciti a raggiungere il Fortino di Pino perché eravamo stanchissimi ed erano già le 11 passate, il sole si stava alzando e volevamo solo buttarci in mare il prima possibile.
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Arrivati al Faro di Punta Carena, dopo una breve sosta al Belvedere dei Sognatori, ci siamo tuffati in mare. Portatevi la maschera perché il fondale merita e attenti alle meduse. La pausa pranzo al Lido al Faro ve la consiglio e se fate tutto questo percorso che ho fatto io ve la meritate anche!
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Casa Rossa e Villa San Michele

Dopo aver parlato di trekking, ecco un po’ di cultura, non ci facciamo mancare nulla insomma! Nel centro storico di Anacapri richiamerà la vostra attenzione una casa totalmente rossa. Costruita a fine ‘800 dal colonnello John Clay MacKowen, di New Orleans, venne arricchita ben presto da tanti reperti archeologici provenienti da varie parti dell’Isola, ma anche dai suoi numero si viaggi. La casa vale una visita, se non altro per l’incredibile varietà di stili architettonici che potrete trovare all’interno, non ultimo per il panorama che potrete ammirare dalla torretta.
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L’ultimo accenno è a Villa San Michele, un gioiello ad Anacapri, ma un gioiello in tutta l’Isola di Capri. La Villa che quest’anno è stata nominata il Giardino più bello d’Italia, è stata creata da Axel Munthe che si innamorò dell’isola di Capri e di questa casa, tanto da voler lasciare la sua nazione natia, la Svezia, per trasferirsi ad Anacapri. La storia della costruzione della villa venne raccontata dal medico nel libro “La storia di San Michele”, uno dei primi best-seller mondiali: per anni è stato il libro più letto al mondo dopo la Bibbia e il Corano.
Se non vi ho convinto e cercate altri motivi per vedere l’isola di Capri, qui vi suggerisco 5 motivi per vedere Anacapri sul blog di Viaggi Low Cost.
L’ultima foto è di Michela Simoncini

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