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  >  Destinazioni   >  Amman, la Giordania del ramadan e il canto del muezzin
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Questa mattina quando sono partita da Rimini con il treno delle sette, a tutto pensavo tranne al fatto che in Giordania – e in tanti altri paesi – ci fosse il Ramadan in questo periodo. Me ne sono accorta appena arrivata in Giordania, ad Amman per la precisione, dopo diverse ore di aereo, dopo aver visto il film Il mio grasso, grosso matrimonio greco in volo, e dopo il viaggio con la Royal Jordanian.

La nostra guida ci ha offerto subito dei datteri che io – sì lo ammetto – non avevo mai mangiato – no, nemmeno a Natale! Appena saliti nel nostro pulmino la nostra guida ci ha detto che siamo al 18esimo giorno di ramadam e che “tra 8 minuti esatti finisce“. Mi ha colpito tantissimo questa sua precisazione, tra 8 minuti, non 10, non “tra poco”, ma tra 8 minuti. Certo, stare 15 ore senza mangiare ne bere nulla, poi alla fine ti fa contare anche i minuti. Così, parlando con lui ci ha spiegato che il ramadan dura circa 30 giorni e che ogni anno si anticipa di 10 giorni la sua data di inizio. Quest’anno, con il fatto che cade d’estate è decisamente più dura rispettarlo, perché il caldo è massacrante, mentre quando capita in inverno è più facile.

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Ci ha spiegato che dal ramadan sono escluse le donne che allattano, le donne incinta, chi deve prendere le medicine e i bambini piccoli, anche se già all’età di 6/7 anni si inizia a praticare il ramadan. Inoltre, se si fanno dei lavori stancanti, si può anche mangiare durante il ramadan, se si recupera poi il giorno “perso”. Si ha fino al primo giorno dell’inizio del ramadan dell’anno dopo per recuperare questo giorno.
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Andando avanti con il nostro pulmino, gli 8 minuti sono passati in fretta e ci siamo accostati al ciglio della strada per permettere alla nostra guida di mangiare qualcosa, subito. I baracchini di cibo e acqua erano sparsi per la strada principale e anche Ikea – sì esiste anche qui – offre datteri e acqua gratuitamente a tutti quelli che alla fine del ramadan si trovano sul finire del giorno fuori casa. La nostra guida ha mangiato, bevuto e fumato. Si è preso circa 15 minuti per riprendersi dal suo digiuno, si è seduto e a fatto conversazione con il nostro autista. Noi siamo rimasti a guardare tutto questo. Contemporaneamente il canto del muezzin proveniva dagli altoparlanti sopra la nostra testa e risuonava in tutta la città.

Il primo giorno in Giordania è stato a dir poco emozionante. Il tempo che abbiamo trovato è decisamente favorevole per essere metà di luglio. Fa caldo ma è anche abbastanza ventilato, quindi non si soffoca, inoltre Amman sembra essere un’ottima base di appoggio per la prima sera in Giordania. La guida ci ha inoltre detto che qui abita più della metà dell’intera popolazione giordana, è tantissimo, non è vero?
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Arrivati al nostro hotel, Landmark Hotel, ho preso subito possesso della mia camera, enorme! Due letti e una scrivania con vista sulle luci della città al decimo piano di un grande palazzo. Al tredicesimo piano siamo andati a cena. La cena era a buffet e c’era ogni ben di dio, pure troppo. Ho cercato di assaggiare quasi tutto, ho assaporato quello che mi incuriosiva e soprattutto quello che non conoscevo, cercando di captare le informazioni che la guida via via ci dava. Niente birra ne coca cola, solo acqua naturale oggi. Il viaggio infatti è stato lungo e impegnativo, inoltre come ci ha ben spiegato la nostra guida, durante il ramadan è bene non mangiare in pubblico o non bere in strada durante le ore che per gli altri sono di digiuno, per rispetto di tutte le persone che seguono questo divieto… e mi sembra anche molto giusto. Cercherò di stare il più attenta possibile, già da domani.
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Ah, la nostra guida, che fino a qui ho sempre chiamato così, in realtà un nome ce l’ha, si chiama Fuad, cioè cuore, ma non cuore nel senso dell’organo, cuore nel senso di sentimenti 🙂 Siamo in buone mani, non credete?

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