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Era da tempo che volevo visitare Cuba. La immaginavo, la vedevo nelle foto dei post dei blogger italiani e stranieri, la sognavo bella e colorata e non sono rimasta affatto delusa. Cuba è stata un grande centrifugato di emozioni, dall’arrivo in un’assolata mattina a L’Avana, ai sorrisi allegri di chi incontrava lo sguardo di Giulio per la prima volta, fino all’epilogo del nostro viaggio e alla notizia della scomparsa di Fidel Castro.
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I cubani amano i bambini

Non c’è stata una persona che non abbia detto un hombresito precioso (bambino bello) o un “muy lindo (molto carino) a Giulio. Mentre camminavamo per le strade de L’Aavana Vecchia trovavamo persone che si sporgevano per vedere Giulio, che lo seguivano con lo sguardo, che gli sorridevano e gli dicevano qualche parola in spagnolo o agitando la mano gli sussurravano ridendo Hola. I bambini poi sono fantastici, non hanno alcun pregiudizio e non si pongono troppe domande, se qualcuno gli sorride loro gli sorridono a loro volta e così è stato. Il 90% delle volte finivamo a fermarci in strada, in taxi o in altri posti a parlare con i cubani dell’età di Giulio, del suo primo volo intercontinentale, del suo nome, che a Cuba è diventato Julio e di tante altre cose. I cubani sono ospitali, sorridenti e gioiosi, niente di nuovo rispetto a quello che mi ero immaginata, ma vederlo di persona è una bella esperienza.
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L’Avana e Cayo Santa Maria

Ho trovato due mondi completamente diversi. L’Avana è la capitale e di capitale ne ha tutto l’aspetto. Strade polverose, lavori in corso un po’ ovunque, tante tantissime persone, cubane e non, e con l’arrivo del turismo di massa in molti hanno iniziato purtroppo ad elaborare stratagemmi per farsi dare qualche soldo dai turisti. Mi spiego meglio perché non vorrei essere fraintesa. La città è molto sicura, noi siamo stati a piedi da soli anche fuori da Abana Veija e abbiamo gironzolato a piedi ovunque. Sì, in molti ci hanno fermato per chiederci denaro o dicendo che era il loro compleanno o senza troppi giri di parole che non avevano soldi per mangiare, ma nessuno ci ha infastidito oltre. Molti ci agganciavano parlando in italiano o dicendo di avere qualche parente trasferitosi in Italia (abbastanza credibile del resto), tutti finivano nel consigliarci qualche posto da mangiare, offrendoci di portarci direttamene loro, di venderci qualcosa o cercando di capire se avevamo bisogno di un alloggio. Alla fine quanto di vero c’era in quelle parole non l’ho ancora capito, quanto di queste persone facessero per interesse o meno non lo so ancora, sta di fatto che in altre città di Cuba non ho avuto le stesse esperienze, quindi forse è proprio a L’Avana che i cubani stanno iniziano a essere un po’ più “sgamati”. Comunque con un “No, gracias” si risolve un po’ tutto e loro non insistono oltre.
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Wifi a Cuba

Me lo avevano detto che a Cuba il wifi e Internet praticamente non esistono e io come sempre i consigli altrui non li ho ascoltati troppo. A Cuba sono riuscita a connettermi in totale circa 5 volte in 8 giorni e per poche decine di minuti. Un po’ non mi interessava particolarmente, altrimenti se non ho capito male esiste la possibilità di acquistare delle sim locali, ma non ne conosco i prezzi, un po’ perché davvero non ce n’era la possibilità.
Nelle città che ho visitato ho trovato aree comuni, spesso parchi cittadini e piazze centrali in cui è in funzione un wifi della città. Si acquista una card da 2 cuc l’ora, circa 2€ l’ora, e ci si connette. Questi luoghi lì si riconosce facilmente perché tutti sono chini sugli smartphone. Altrimenti i ragazzi e i giovani che camminano per le strade di Cuba non hanno mai mai mai lo smartphone in mano, sono tutti intenti in altre attività, non da ultimo ballare, ridere e stare assieme. Un tuffo nel passato.
Per non parlare della Piazza Vecchia a L’Avana, qui troverete bambini di ogni età che giocano a calcio, ruba bandiera o altri giochi locali, davvero meravigliosi!
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Santa Clara e Remedios

Fin dalla mia partenza per Cuba avevo un obiettivo, riuscire a visitare Santa Clara e Remedios è così è stato. Santa Clara si trova ad un centinaio di km da Cayo Santa Maria, dove ci trovavamo ad alloggiare per la seconda parte del viaggio e il suo aeroporto è stato dove abbiamo preso il volo di ritorno, atterrando all’andata invece a L’Avana.
Perché vale la pena vedere una o più città oltre L’Avana? Perché si vede la vera Cuba. L’Avana è decisamente una città molto grande, piena (anche di turisti, con tutte le conseguenze del caso) e non sempre si riesce a cogliere qui l’anima dei cubani. Ho trovato Santa Clara incredibilmente bella, colorata, un posto dove passare una mezza giornata anche perché un posto storico. Qui si trova infatti il mausoleo di Che Guevara, qui si trovano le sue spoglie dal 1997, qui anche il Museo del Che e diversi sono i luoghi della Rivoluzione Cubana che a Cuba iniziò nel 1959 assieme a Ernesto Che Guevara e Fidel Castro. Un posto da vivere e da vedere, se non altro perché qui si è svolta una parte di storia, importante per il mondo, importantissima per Cuba.
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Remedios anche la volevo vedere e non mi ha deluso affatto, anzi. Una cittadina abbastanza povera ma molto ospitale, tante le case particular e tante le persone disponibili e sorridenti. Qui ho visto per la prima volta dei bimbi giocare in strada a piedi scalzi, a L’Avana erano sempre e solo con le scarpe, qui ho visto la gentilezza degli abitanti che mi davano dell’acqua per Giulio o che mi davano una tazza di acqua bollente perché a Giulio era caduto il ciuccio per terra, a casa non lo sterilizzo mai per esempio! Qu ho visto una vita vera che devo dire già mi manca più di ogni altra parte di Cuba.
Remedios è stata una tappa importantissima di questo viaggio a Cuba e devo dire che tornassi indietro ci rimarrei almeno una notte. Qui si vede la vera Cuba, il volto vero di questo paese e non mi dispiacerebbe passare una sera in compagnia di qualche dolce signora cubana. Inoltre tantissimo di questo posto mi ha ricordato il libro letto ormai qualche anno fa, Cent’anni di solitudine. E il cerchio si chiude ancora una volta, questo posto e Santa Clara mi hanno fatto ricordare e tornare alla memoria tante cose, belle esperienze, emozioni e sensazioni. E il cerchio si riapre, anzi forse diventa solo un po’ più largo e bello.

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