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In Repubblica Dominicana si va per fare una cosa sola: mare, mare e ancora mare, bagni, bagni e ancora bagni in acqua! Le spiagge qui sono molto belle (quasi tutte), alcune molto turistiche e altre meno conosciute, alcune artificiali, altri paradisi naturali e incontaminati. Nella mia settimana in Repubblica Dominicana, ho esplorato alcune spiagge, anche se purtroppo non tantissime perché ho visitato anche Santo Domingo, la capitale, e ho passato alcuni giorni in un resort a Bayahibe, così come ho scritto nel precedente post.

Il viaggio in Repubblica Dominicana è stato bellissimo e anche il primo in cui Giulio ha viaggiato da grande. Niente più posto sulla mamma per lui in aereo infatti, con Neos ha volato in un posto tutto suo, allacciandosi le cinture alla partenza e tenendosi stretto all'arrivo (perché aveva paura dei vuoti d'aria). Un viaggio che ha fatto con molta più autonomia. Autonomia nello scegliersi i film o i cartoni, la disponibilità era ampia, un viaggio con un pasto tutto suo e la possibilità di dormire davvero bene. 

I Caraibi sono sempre inconfondibili. Scendi dall'aereo e ti ritrovi in quell'atmosfera in cui tutto è possibile, soprattutto prendere un acquazzone tra un raggio di sole e l'altro. Le piogge non sono sporadiche, sono spesso forti ma passano in men che non si dica e questa è una delle caratteristiche di questa parte di mondo. L'altra è la gente: allegra, solare e sempre con il sorriso pronto!

Svezzare e come svezzare, questo è il problema. Da subito ho avuto le idee chiare, io pappe e pappine non le voglio fare, ho sempre pensato. Viaggiando spessissimo anche con Giulio, sarebbe stato davvero un problema portarsi dietro le pappe o trovarle in giro, soprattutto perché volevo che l'approccio di Giulio con il cibo fosse il più naturale possibile. Della stessa idea era anche la pediatra di Giulio che fin dal sesto mese, quando Giulio iniziò a interessarsi al cibo, ci disse che potevamo procedere con... tutto!

La prima cosa che ho fatto a gennaio di quest'anno, quindi appena nato Giulio, è stata assicurarmi che avesse un'assicurazione sanitaria adeguata. Già sapevo che avremmo viaggiato molto, o comunque lo speravo, e prima di pensare a qualsiasi destinazione volevo garantirmi e garantirci la serenità di partire per qualsiasi meta senza avere l'ansia del "e se succede qualcosa come facciamo"?

Il viaggio a Cuba è stato differente rispetto a tutti gli altri viaggi fatti ad oggi. Innanzitutto perché come meta si presta a fare del mare, cosa che non ci era capitata ad esempio in Giappone o in altri viaggi in Europa dove eravamo sempre alla rincorsa di cose da vedere, seconda cosa perché questa volta c'era Giulio. Da L'Avana, da dove alloggiavamo, abbiamo quindi preso un transfer privato organizzato dall'Hotel per arrivare a Cayo Santa Maria, indicativamente nel centro di Cuba. 

Dormire in un Hotel a Cuba e non in una casa particolare, è un buon compromesso per conoscere la cultura del posto senza rinunciare a diversi comfort. La nostra idea inizialmente era un'altra, quella di dormire nelle case particular di Cuba all'inizio, almeno a L'Avana e spostandoci poi a Cayo Santa Maria, rilassarci per gli ultimi giorni di viaggio in un Hotel sul Mare dei Caraibi, in un resort. 

Era da tempo che volevo visitare Cuba. La immaginavo, la vedevo nelle foto dei post dei blogger italiani e stranieri, la sognavo bella e colorata e non sono rimasta affatto delusa. Cuba è stata un grande centrifugato di emozioni, dall'arrivo in un'assolata mattina a L'Avana, ai sorrisi allegri di chi incontrava lo sguardo di Giulio per la prima volta, fino all'epilogo del nostro viaggio e alla notizia della scomparsa di Fidel Castro.

Giulio 10 mesi e 10 voli all'attivo, tutti in Europa. Quando si è iniziata a intravedere la possibilità di portarlo fuori continente non ci ho pensato due volte, così il suo undicesimo volo ci ha portato a Cuba. Volare con i bambini non è una tragedia. Lo dico da mamma prima e da viaggiatrice poi. Certo, ogni bambino ha i suoi limiti, i suoi punti deboli e le sue abitudini, ma credo sia più o meno fattibile per tutti, qui parlo della nostra esperienza.

Ho detto sì, ancora (del resto come potevo dire di no a Cuba?). Era una vita che volevo visitare Cuba e finalmente a pochissimi giorni dalla partenza, diciamo due, è arrivata la conferma che aspettavamo e noi iniziamo a preparare la valigia. Si va al caldo, si va ai Caraibi, per la seconda volta nella mia vita dopo quel lontano 2011.