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  >  Destinazioni   >  Volare con un bimotore, un'esperienza da raccontare
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Quante volte vi è capitato di voler andare, o di dover andare, da una parte all’altra dell’Italia senza riuscire a trovare i mezzi giusti? Non parlo solo di preferenza di mezzi, aereo piuttosto che treno o aereo piuttosto che nave, parlo proprio di ricerca di un mezzo. Assieme a Paolo ho scoperto come si può viaggiare meglio spendendo meno, e come si possono raggiungere le destinazioni che ci interessano davvero senza sottostare ai paletti dei grandi aeroporti italiani.
Faccio una premessa. Io sono una viaggiatrice low cost, una che guarda il sito di prenotazione volo, sceglie il volo più economico e se lo fa andare bene. Me lo faccio andare bene sia perché generalmente sono località che non ho ancora visitato, sia perché come tutti ho delle limitazioni, degli aeroporti da dove partire e atterrare, dei giorni fissi dettati dalla compagnia aerea e non da me. Perché, avete mai pensato che a scegliere un volo potete essere voi? Non parlo di tratta e nemmeno di costo, parlo proprio di tutto il volo, orari compresi.
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Avete mai pensato di poter partire da Roma venerdì alle 15.34 saltando tutte le file aeroportuali, arrivando in aeroporto solo alle 15.30, atterrando a Catania alle 16.15? Ci avete mai pensato? Non vi preoccupate, non ci avevo mai pensato nemmeno io. Roba da ricconi, penserete voi… e invece no, o almeno, non così tanto. Esistono gli aerei provati è vero, ma quello di cui vi sto per parlare è tutta un’altra cosa, è un modo di viaggiare personalizzato, altamente personalizzato e altamente qualificato. Ma facciamo un passo indietro e con le parole di Paolo, iniziamo a capire di cosa vi sto per parlare.
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Sono romano di prima generazione di genitori marchigiani, cresciuto tra tanti amici e pochi parenti (che stavano tutti nelle Marche!). Fin da bambino vedevo gli aerei sfrecciare sopra i tetti di Roma, e mi sono promesso che un giorno sarei diventato un pilota!

Sposato dallo scorso anno con Katiuscia, dopo quasi 10 anni di allegra convivenza, condita da due figlie (Emma & Michela) nostre, ed altre due ereditate dal suo precedente matrimonio (Giorgia ed Elisa).

Credo che non si possa vivere felici se il bene non è condiviso, credo molto nel non-profit soprattutto con riferimento all’imprenditoria sociale: quel tipo di business che permette di guadagnare senza lucrare sul prossimo e che lascia nel territorio e nella società un tipo di benessere che non è solo economico, ma soprattutto sociale ed umano.

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Una parola che bene mi definisce è “efficienza”, che cerco di applicare sia nel tempo libero sia nel lavoro: anzi, per me non c’è questa divisione perché lavoro e tempo libero si mischiano continuamente durante le mie giornate, così come gli amici ed i parenti sono anche colleghi, dipendenti e fornitori: in base all’orario della giornata!

Nel poco tempo che ho a disposizione cerco davvero di fare di tutto per tutti con tutti, con particolare attenzione per la mia famiglia allargata, che ha un’importanza del tutto speciale e difficile da spiegare. Per questo motivo dal 2006 affianco mia moglie nel progetto sociale della prima rete italiana di nidi famiglia (piccoli asili nido in casa), denominato Scarabocchiando a casa di

Nel 2007 la decisone di tirare fuori il sogno nel cassetto: diventare pilota! Sono partito da zero ed ho frequentato il corso ATPL (Airline Transport Pilot Licence) presso due FTO (Flight Training Organisation) con sede a Roma Urbe (Aerotech il primo per il corso base e Urbe Aero per i successivi mesi di corso di Pilota commerciale) e nel 2011 ero finalmente pilota.

Da allora ogni occasione è buona per volare: amici, parenti, lavoro, non appena si apre uno spiraglio di mobilità propongo il volo privato condiviso. Ma è anche un’attività all’insegna dell’efficienza. Dal 2012 sono attivo col progetto FHS – Flight Hours Shared: in altre parole condivisione dei costi delle ore di volo, un po’ come si fa col Car Sharing. Ho scoperto che in altri Paesi come l’America e l’Australia è molto comune avere dei portali in cui inserire le proprie esigenze di mobilità aerea ed incontrare piloti proprietari di aerei disponibili a condividere costi per l’intera tratta o per porzioni di tratte, alcuni esempi sono su Flight Sharer, Sky Pool Net Jets.

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Come nasce il progetto di volo condiviso? io amo volare ed il mio obiettivo è condividere questa passione con chiunque sia ne sia in qualsiasi modo attratto: per passione, interesse, curiosità ed anche per utilità, praticità e convenienza.

Poter pilotare un aereo ti da la possibilità di viaggiare senza costrizioni, conoscere il mondo seguendo i propri ritmi e rituali, sentirsi parte integrante del viaggio e del volo, avere la decisione finale sul decollo, sull’atterraggio, sulla destinazione finale, sugli eventuali cambiamenti, sulle decisioni da prendere e sulle valutazioni da fare. Oltre a conoscere nuove località, si vede il mondo da una prospettiva diversa e davvero originale, si incontrano nuove persone e si condividono emozioni anche contrastanti ma alla fine di ogni volo si è imparato qualcosa di nuovo e quando si torna a terra, è solo per l’attesa fino al prossimo volo.

Condividere queste cose con i passeggeri è fantastico, perché anche loro possono provare le stesse libertà e sentirsi protagonisti del volo e di tutte le fasi che lo compongono.”

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Con Paolo ho volato qualche giorno fa a Roma, con un Diamond DA42 e nonostante la paura iniziale devo dire che è stata un’esperienza sorprendente. Una delle più belle che ho fatto in quest’anno.

Dopo esserci allacciati le cinture e messi le cuffie, nel tragitto che ci portava sulla pista di decollo pensavo “devo smettere di essere così curiosa, devo smettere” 😀 e invece si è rivelata essere una bellissima sorpresa. Ho scoperto che volare mi piace, ho scoperto che non ho urlato quando ci siamo alzati in volo e che il tramonto rosso di Roma era ancora più bello dall’alto. Non potevo twittare ne fare foto live, ma mi sono ritrovata a guardare un doppio arcobaleno sopra San Pietro. Ditemi voi, l’avete mai vista una cosa così bella?

Passando al lato pratico, perché ovviamente c’è anche questo, nell’aereo preso a noleggio possono viaggiare al massimo 2 passeggeri + il pilota e se c’è la possibilità a volte viaggia anche un altro pilota. Si dividono le spese del noleggio tra tutti. Si pagano solo i minuti/ore in cui l’aereo è effettivamente in volo, ed attualmente lo sto noleggiando al costo di 450 euro l’ora.
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Per fare un esempio pratico, da Roma a Perugia impieghiamo circa mezz’ora.
Se dividi 225 euro tra i tre partecipati, praticamente ognuno paga circa 75 euro per andare in volo a Perugia, con l’automobile costa di più. I passeggeri in questo modo risparmiano tempo, denaro ed hanno un servizio davvero personalizzato.
Se poi pensiamo a regioni come la Sicilia e la Sardegna capite bene che il vantaggio è davvero notevole.
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La mia giornata con Paolo e il volo da Roma a Pescara e ritorno si è svolto una settimana fa, ecco il video della giornata!
Per contattare Paolo andate a vedere subito il suo sito flightshare.me.

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